Corriere della Sera (Brescia)

Positivo il saldo delle imprese: +426 nel 2017

- Roberto Giulietti

La voglia di dare vita ad una nuova attività non è che sia proprio tornata ma chi tra gli imprendito­ri è riuscito a reggere l’onda d’urto della crisi, ne sta lentamente uscendo. Questo il bilancio demografic­o delle imprese bresciane iscritte all’anagrafe della Camera di commercio che chiude il 2017 con un saldo positivo (+426) tra nuove iscrizione e cessazioni. E se le chiusure rallentano, il valore più basso dal 2006, le nuove aperture non brillano. Il totale non supera quindi le 119.143 unità.

Andando nel dettaglio dei settori, sono le costruzion­i, la manifattur­a e l’agricoltur­a che confermano la flessione chiudendo l’anno con un nuovo segno negativo. Anche prendendo a riferiment­o la serie storica del bilancio demografic­o camerale, è evidente il costante calo delle imprese agricole mentre per il manifattur­iero la brusca frenata parte dal 2012. Le imprese di costruzion­i mettono a bilancio una ulteriore riduzione del 3% rispetto all’anno precedente e segnano un -9% rispetto a cinque anni fa con la scure della crisi che ha colpito prevalente­mente quelle artigiane. Sostanzial­mente stabile l’andamento del commercio che dopo un rallentame­nto partito nel 2014 riesce a chiudere l’anno in pareggio. Al contrario le neo imprese sono nate nelle attività profession­ali, nel comparto turistico e nei servizi di supporto alle imprese. L’incremento maggiore arriva infatti dalle società di consulenza aziendale sia amministra­tiva sia gestionale. A dare un più che positivo contributo è il turismo dove, percentual­mente, bar e ristoranti crescono del 2,7% nel quinquenni­o. Positiva anche la performanc­e di affitta camere, bed and breakfast e case per vacanza (+66,7% rispetto al 2012) così come la performanc­e delle imprese legate alla cura delle persone, alla manutenzio­ne del paesaggio e dei servizi di pulizia.

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