Se l’oro rosso di Raffaella ha il profumo della felicità
Architetto, Venezia città della sua formazione, studi in linea con la tradizione familiare, tesi che a una prima lettura poco ha a che fare con la materia. Tanta voglia di conoscere, di mettersi alla prova, così da farle lasciare praticamente all’inizio una possibile e brillante carriere in linea con il titolo. Se in tante descrizioni di piccoli e straordinari produttori costante è la provenienza da ambienti dove la terra è comune denominatore, per Raffaella Visconti parrebbe l’opposto, forse il recupero di un’assenza, o il dare corpo, questa sì sua costante, alle tante suggestioni, ai tanti incontri della sua attività di editore e giornalista. Dalla prima rivista «free press» realizzata sul Garda, poi uno dei primi portali in rete dedicati ad eventi, luoghi, cibo visto attraverso i suoi interpreti, cibo come passione condivisa. E senza esperienza alcuna l’idea, recente, di coltivare lo zafferano, pianta fascinosa, così la definisce, meno esotica di quello che parrebbe, visto che dimora, come emerge da una delle sue tante ricerche, erano alcune case nobiliari del nostro lago e il colore della spezia ravviva da tempo i formaggi delle nostre valli. Massima qualità il traguardo, l’approccio sardo come modalità di coltura, ogni passaggio, dal piantare i bulbi alla realizzazione della grafica, propria opera. Un forno di Pozzolengo, la morena di Desenzano il luogo che ospita il suo fare e da assieme al prodotto il nome all’azienda, a confezionare per lei profumati biscotti, cracker, grissini — calibratissimi quelli con la canapa—- mentre sono in fase di realizzazione fresche ricotte e più sostanziosi formaggi. Con un futuro che vuole condivisione, ché qualcosa di bello, di sentito non può restare solitario esercizio.