Con Finazzer Flory Verdi si racconta
Non poteva che partire da Casa Verdi, la casa di riposo per musicisti che il compositore considerava la sua «opera più bella», e nell’anniversario della sua morte il nuovo tour di «Verdi legge Verdi» scritto, diretto e interpretato da Massimiliano Finazzer Flory (p.zza Buonarroti 29, domani ore 20.30, ingr. libero con prenot.). Il drammaturgo, regista e attore ha rimaneggiato la pièce del 2016 per la nuova tournée che si concluderà al romano Teatro della Cometa il 26 febbraio. «Il lavoro è dedicato ai Conservatori, luoghi dell’identità italiana, perché stiamo diventando “analfabeti“musicali e rischiamo di perdere il senso della nostra identità», racconta Finazzer. «I tre temi dello spettacolo sono l’Italia, la Natura e la figura del padre. Verdi, che come mi ha insegnato il maestro Muti, è l’italiano per eccellenza, trova il padre spirituale in Shakespeare ed evoca la Natura nei paesaggi delle sue opere». Accompagnato dalla pianista giapponese Yuna Saito dell’Accademia Teatro alla Scala, Finazzer, nei panni di un anziano Verdi, propone una biografia romantica del compositore in cui si intrecciano parole e musica. «Rispetto alla prima versione del testo, il racconto è più narrativo, e l’ottantenne Verdi racconta episodi salienti della sua esistenza che hanno segnato anche la vita artistica d’Italia».