Giù i fallimenti, più usura
Diminuiscono le cause di lavoro (-21%), mentre aumentano le denunce per usura bancaria
Anche la giustizia aiuta a leggere l’economia. I dati diffusi nel corso dell’apertura dell’ultimo anno giudiziario danno conto di una ripresa del settore produttivo con il calo dei fallimenti, mentre le denunce per usura sono in crescita.
Guardare all’economia bresciana da un’altra prospettiva. Non solo con la lente d’ingrandimento dei numeri elaborati dai centri studi o il sentiment degli operatori ma attraverso l’occhio della legge del presidente della Corte di Appello di Brescia, Claudio Castelli o del collega procuratore generale della Repubblica, Pier Luigi Maria dell’Osso. Un punto di osservazione privilegiato in grado di contabilizzare vecchi e nuovi reati, di confermare infiltrazioni nell’economia reale di mafie più o meno storiche, di definire il trend di fallimenti o espropriazioni immobiliare.
E le relazioni alla recente inaugurazione dell’anno giudiziario, hanno fotografato una situazione, alla sezione specializzata per le imprese, sostanzialmente stabile. I segnali di ripresa si leggono nella diminuzione dei fallimenti, in calo del 13%, mentre i colpi di coda della crisi sono tutti nelle 237 richieste di concordati preventivi. I procedimenti definiti sono stati complessivamente 3.035 e le pendenze sono in lieve riduzione essendo arrivate a 5.840 rispetto alle 5.943 dell’anno precedente. Stesso andamento in materia di lavoro e previdenza con una percentuale di riduzione delle cause pendenti di oltre il 21 per cento. Ancora elevato il numero di nuove espropriazioni immobiliari (3.786) di cui la gran parte sono state definite anche se si registra un leggero aumento delle pendenze «in corrispondenza della stasi del mercato immobiliare» ma anche per l’eccessiva offerta di case che queste procedure hanno immesso sul mercato. In aumento le denunce sui contratti bancari che spingono verso l’alto il trend di quella che comunemente viene definita come «usura bancaria». Uno «sforamento» ad opera di istituti di credito del tasso d’interesse indicato da Bankitalia in termini trimestrali incomprensibile in tempi di tassi mai così bassi. E mentre rimangono stabili i reati di intercettazione abusiva di comunicazioni informatiche o telematiche, tornano prepotentemente alla ribalta gli hacker con i reati di frode informatica (6.800) e con relative denunce a carico di soggetti ignoti. Elementi questi che hanno convinto più di una associazione imprenditoriale a programmare corsi di aggiornamento e di approfondimento in tema di «cyber sicurezza». Su numeri particolarmente elevati, anche a causa della congiuntura economica, si mantengono i reati fallimentari anche se hanno conosciuto una modesta contrazione nel dato complessivo essendo passati da 653 agli attuali 597 nuovi procedimenti. Sempre più spesso, sottolineano i giudici, sono stati riscontrati casi di occultamento o distruzione di documentazione contabile così da non provvedere alla dichiarazione dei redditi e delle imposte dovute. Restano inalterati (15) e trascurabili i reati accertati in materia di falso in bilancio. Consolidati al ribasso i procedimenti per reati tributari che da luglio 2016 a giugno 2017 sono scesi a 1.210 rispetto ai 1.323 dell’anno precedente segno da un lato della «vastità del fenomeno dell’evasione fiscale» e dall’altro, si legge nella relazione, «dell’azione di contrasto posta in essere dalla Guardia di Finanza». Da tempo una variabile determinante per il buon funzionamento della macchina economica e favorire anche gli investimenti in territorio bresciano, sono i tempi della giustizia. Ed un eccellente biglietto da visita arriva dalla sezione lavoro dove mediamente la definizione delle controversie è risultata di otto mesi. Ancora «in sofferenza» la durata dei procedimenti di esecuzione immobiliare e delle procedure fallimentari a causa della «difficoltà di vendita dei cespiti immobiliari – si legge tra i dati statistici della Corte di Appello – e per la mancanza di regolarizzazione fiscale dei creditori o dei crediti e che determina la pendenza di procedure ormai definite».