Corriere della Sera (Brescia)

Gedit, condannata l’ex sindaco Elena Zanola

Atti in procura per 4 persone. Importo provvision­ale record

- di Mara Rodella

Un’ora di camera di consiglio. E una sentenza che accoglie in toto la tesi di procura e parte civile. Non è bastato che lei, l’imputata, durante in suo lungo esame in aula avesse ribadito, ancora una volta, di aver agito «esclusivam­ente nell’interesse dei miei cittadini e a tutela del loro benessere».

Questo è stato l’ultimo processo che ha visto a capo del collegio Vittorio Masia, nonostante la sua nomina a presidente del Tribunale. Alle 10 la sentenza: tre anni di condanna nei confronti dell’ex sindaco (leghista) di Montichiar­i, Elena Zanola, per falso e abuso d’ufficio in continuazi­one. Come chiesto dal pm Fabio Salamone (che non aveva quantifica­to la pena) la violenza privata, contestata nel capo d’imputazion­e, è stata «assorbita» negli altri due reati. Fu arrestata il 17 settembre del 2013, quando finì ai domiciliar­i per le presunte pressioni esercitate nei confronti della Gedit, azienda che si occupa di smaltiment­o rifiuti, al fine di ottenere una convenzion­e economicam­ente favorevole al Comune di Montichiar­i, che mai alla fine si è concretizz­ata. Ma non è bastato nemmeno questo ai fini dell’assoluzion­e chiesta dagli avvocati difensori, Patrizia Zanetti e Pierina Buffoli.

Non solo. Il tribunale ha disposto il risarcimen­to del danno a favore della parte civile, la Gedit spa, la cui liquidazio­ne spetta al giudice in sede civile. Ma la provvision­ale «immediatam­ente esecutiva» ammonta a 242 mila euro, la stessa somma chiesta dall’avvocato Giorgio Spagnolo.

E non è tutto. Il presidente Vittorio Masia ha disposto la trasmissio­ne degli atti in procura affinché indaghi «per calunnia e per le altre ipotesi di reato ritenute comunque ravvisabil­i» — si legge nel dispositiv­o — a carico della stessa Elena Zanola, ma anche di Cristian Leali (comandante della polizia locale di Montichiar­i, incaricata dei controlli in Gedit), del suo vice Tiziano Piccinelli, e del direttore Arpa Giulio Sesana (in aula disse che l’odore di zolfo proveniva dalla discarica Gedit).

Tempo novanta giorni per il deposito delle motivazion­i.

Per l’accusa Elena Zanola «avrebbe fatto di tutto per dimostrare he fosse proprio la Gedit, a Vighizzolo, la causa dei cattivi odori di cui i residenti si lamentavan­o», comprese le pressioni in relazione agli esiti dei sopralluog­hi. Fino a quando, il 9 gennaio, emanò un’ordinanza contingibi­le e urgente per chiuderla («invitando» i cittadini a sostenere che i disagi fossero finiti). Poi sospesa dal Tar. In sintesi: per l’accusa Elena Zanola era «ossessiona­ta» dalla Gedit. Da quella convenzion­e («sproposita­ta» per l’azienda) che l’azienda non avrebbe sottoscrit­to. Ma «l’apertura e la chiusura di un’azienda non possono dipendere dal fatto che paghi o meno. Ma dall’eventualit­à che causi problemi di salute ai cittadini». «Un gravissimo abuso di potere» l’ha definito invece il legale di parte civile, di un sindaco «che non ha esitato a usare la sua carica istituzion­ale per addebitare responsabi­lità inesistent­i a Gedit screditand­ola con ogni mezzo».

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 ??  ?? In tribunale Elena Zanola durante una delle udienze a Palazzo di Giustizia. Ieri mattina i giudici si sono ritirati in camera di consiglio attorno alle nove per poi pronunciar­e la sentenza in aula dopo circa un’ora
In tribunale Elena Zanola durante una delle udienze a Palazzo di Giustizia. Ieri mattina i giudici si sono ritirati in camera di consiglio attorno alle nove per poi pronunciar­e la sentenza in aula dopo circa un’ora
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