Sboccia largo Formentone
Il giardino verticale potrebbe essere realizzato in primavera: un regalo alla città
Eclissata la meridiana di Adriano Grasso Caprioli (per la latitanza degli sponsor, a quanto pare), ItalMesh vorrebbe mettere radici sulla parete color sabbia di largo Formentone: un giardino verticale con fiori, piante aromatiche, orti sospesi e insetti luminosi. L’idea piace alla Loggia, ma per procedere e iniziare i lavori (dovrebbero valere almeno 100 mila euro) serve l’autorizzazione dei tre proprietari dell’edificio: due su tre, l’altro giorno, sono stati ospiti dell’azienda di Montirone, e pare siano rimasti piacevolmente colpiti. Manca ancora il parere del terzo e la discussione di qualche dettaglio tecnico sulla parete vegetale e la sua struttura. Se dovesse andare tutto liscio, e arrivasse anche il placet della Soprintendenza, largo Formentone potrebbe sbocciare già questa primavera. Un regalo che la società di Montirone farebbe alla città, senza chiedere un centesimo in cambio.
Largo Formentone square garden. Eclissata la meridiana di Adriano Grasso Caprioli (pare per la latitanza degli sponsor), ItalMesh vorrebbe mettere radici sulla parete color sabbia della piazza: un giardino verticale con fiori, piante aromatiche, orti sospesi e insetti luminosi che illuminano d’immenso il largo. Il nome (provvisorio) evoca anche il passato trasgressivo e vizioso del Carmine: Lucciole.
Il progetto potrebbe sbocciare in primavera: sarebbe un mazzo di fiori extralarge regalato dalla società di Montirone alla città (pare valga almeno 100 mila euro). A novembre dell’anno scorso, i proprietari dell’azienda — che ha già fatto fiorire grattacieli e torri a Dubai, Mashad, Kuwait City e Abu Dhabi, ma anche il cortile di palazzo Martinengo con un omaggio floreale a Mondrian — hanno mostrato al sindaco Emilio Del Bono il progetto, chiamato Zero Gravity Eden (creato con Garden design): in Comune non ci sarebbero obiezioni, ma manca ancora l’autorizzazione a procedere dagli inquilini del palazzo, proprietari della parete su cui dovrebbero essere fissati solo pochi fisher (per reggersi la parete verticale non ha bisogno di molti agganci). Al momento, due su tre avrebbero risposto in modo affermativo (bisogna comunque discutere alcuni dettagli prima del placet definitivo): se non dovessero esserci obiezioni anche dal vicino di pianerottolo, partiranno i lavori.
La società ha fretta di piantare il suo capolavoro vegetale in largo Formentone: ha appena chiuso contratti internazionali (l’ultimo a Parigi con Armani) per allestire giardini verticali, e non può tardare di un minuto le consegne. Alla Loggia, le «Lucciole» arrampicate sulla parete dovrebbero costare 4, massimo 5 mila euro all’anno: la manutenzione prevede prezzi democratici. La trama vegetale in reti in alluminio — il core business di ItalMesh — non spreca nemmeno un goccio d’acqua versata per innaffiare piante, arbusti e fiori: l’impianto è automatico e connesso tramite wi-fi con la stazione meteo più vicina, per assicurare la quantità perfetta di nutrimento alle colture. Il giardino verticale si può appoggiare alle superfici senza fondamenta: una soluzione che non dovrebbe creare scocciature e persuadere anche la Soprintendenza, che ha già autorizzato la parete fiorita di palazzo Martinengo.