Dieci ore inseguito dagli elicotteri La fuga dell’agricoltore ottantenne
Miradolo Terme, spara allo stalliere. Posti di blocco e unità cinofile, poi la cattura
PAVIA Una rosa di pallini sparati in faccia al vicino ed il tentativo di farla franca sulla sua Matiz rossa, tra le campagne del Pavese e del Lodigiano. È finita dopo dieci ore la fuga di Marcello Ciabatta, il pensionato ottantenne di Miradolo Terme, in provincia di Pavia, che all’alba di ieri ha puntato il suo fucile da caccia contro lo stalliere del podere di fianco al suo allevamento e ha aperto il fuoco. I carabinieri lo hanno arrestato a pochi metri da casa sua, ancora in auto, e disarmato. All’origine del raptus, infinite discussioni per un affare sfumato; continui avvertimenti per quel terreno che il vicino proprietario avrebbe dovuto acquistare proprio da lui, ma sul quale non si arrivava a un accordo.
A esserci andato di mezzo, anche se apparentemente senza motivo, è stato il dipendente «conteso»: la vittima, uno stalliere di 46 anni, da tempo viveva da Ciabatta in una grande casa in paese. L’agricoltore era rimasto solo, con le figlie i contatti si erano interrotti anni fa, per questo aveva deciso di ospitarlo. Il 46enne, che accudiva i cavalli e faceva il bracciante per entrambi gli agricoltori, ieri mattina intorno alle 6.30 si è presentato al lavoro. Ad attenderlo, in mezzo al cortile, c’era Marcello Ciabatta: in una mano teneva il fucile, nell’altra il bastone che usa come stampella per poter camminare. I due, stando alla ricostruzione dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Pavia, hanno iniziato a discutere animatamente per la questione dei terreni. Pochi minuti e la discussione è degenerata. Il pensionato 80enne, già con diversi precedenti alle spalle, dalle minacce è passato ai fatti. Una raffica di colpi ha raggiunto lo stalliere in pieno volto; il 46enne si è accasciato a terra, mentre Ciabatta, zoppicando con il suo bastone, ha raggiunto la Matiz rossa, ha ingranato la marcia ed è scappato.
Il pensionato ha tentato di far perdere le proprie tracce lasciando la provincia di Pavia per dirigersi prima verso il Lodigiano, poi in direzione Milano. Ciabatta ha guidato per ore, come un navigato bandito, braccato dai carabinieri che si sono alzati in volo con gli elicotteri arrivati in soccorso da Orio al Serio, oltre all’utilizzo delle unità cinofile. L’anziano si è liberato del fucile, probabilmente gettato in qualche campo, e ha continuato la sua fuga. Numerosi i posti di blocco che l’uomo è riuscito a evitare, mentre le forze dell’ordine diffondevano il suo identikit. Intanto, a Miradolo, il 46enne vittima della furia di Ciabatta è riuscito a rialzarsi e a camminare per un chilometro, dalla collina luogo del tentato omicidio, al centro abitato. Visibilmente ferito, ha suonato al campanello della prima casa che ha incontrato su via Andronio, dove ha chiesto aiuto. Portato all’ospedale San Matteo di Pavia, prima di entrare in sala operatoria è riuscito a riferire il nome del suo aggressore ai carabinieri: «È stato Marcello a sparare». Le sue condizioni sono serie, ma non è in pericolo di vita.
La svolta nel tardo pomeriggio poco dopo le 17: la macchina di Marcello Ciabatta viene avvistata dall’elicottero, e seguita. Il pensionato, dopo 10 ore a vagare cercando di farla franca, ha deciso di fare ritorno a casa dove ad attenderlo c’erano gli uomini del Nucleo Investigativo di Pavia che lo hanno arrestato con l’accusa di tentato omicidio.