I ritratti danzanti di Jérôme Bel
C’è un momento in cui un ballerino può intercettare la storia della danza e diventarne testimone. Il coreografo francese Jérôme Bel chiama «alienazione» questo istante nel quale una singola identità si condensa in un processo temporale della cultura, dove l’alieno è un artista capace di farsi canale di collegamento con il suo pubblico. Il ruolo dell’interprete elevato a soggetto storico è al centro di una serie di ritratti in forma di «solo» che Bel dedica a interpreti della danza contemporanea e del classico, nomi noti ma anche semplici elementi del corpo di ballo che offrono al pubblico una confessione «politica» sulla propria carriera: Véronique Doisneau («sujet» dell’Opéra de Paris, alle soglie della pensione), il danzatore tailandese Pichet Klunchum e Lutz Förster, ballerino storico del Tanztheater Wuppertal Pina Bausch. In questa galleria si inserisce l’assolo che prende il nome dall’interprete Cédric Andrieux, in scena stasera e domani alle 20 e domenica alle 16 alla Triennale Teatro dell’Arte (viale Alemagna 6, biglietti 20€). Andrieux danza la propria biografia artistica, dagli studi al Conservatoire National Supérieur de Musique et de Danse di Parigi, alla carriera di danzatore della Merce Cunningham Dance Company di New York, poi del Ballet de l’Opéra de Lyon.