Corriere della Sera (Brescia)

Quella Coppa non è più un sogno per la Germani

Scatta a Firenze la Final Eight e Brescia (in campo domani) ci crede: «Ce la giochiamo con tutti»

- di Luca Bertelli

È il G8 del basket italiano. Ci arrivano solo le migliori, decretate al termine del girone d’andata. Chi non c’è sta davanti alla tv o in tribuna, senza una dama per il Gran Ballo. Chi c’è, accompagna­to dai propri tifosi (da Brescia dovrebbero arrivare in 500) si gusta lo spettacolo, unico nel suo genere, inebriante come un’Olimpiade, quella della palla a spicchi italiana. Non solo agonismo, perché le Final Eight di Coppa Italia sono ormai la vetrina migliore per dare risalto ai propri partner commercial­i e farsi conoscere a nuovi investitor­i. Vince il migliore, ma può dichiarars­i soddisfatt­o anche chi veste l’abito più bello. E da oggi, non a caso, la capitale del basket diventa Firenze, una città dove la bellezza è di casa.

La Germani scatterà dai blocchi domani sera (contro la Virtus Bologna), alle 20.45, come l’anno scorso, quando da Cenerentol­a battè Venezia ai quarti per poi essere superata di un soffio da Sassari nel penultimo atto. Stavolta, Brescia arriva all’appuntamen­to senza la timidezza del popolano che spartisce lo stesso piatto con il nobile. La prima a guadagnars­i il biglietto è stata proprio la squadra di Andrea Diana (domani compie 43 anni), qualificat­asi con largo anticipo grazie al filotto di vittorie (9) consecutiv­e iniziali, cui poi se ne sono aggiunte altre due. Questo conta e non poco anche se negli appuntamen­ti senza domani, da mordi e fuggi, è meglio arrivare in grande forma piuttosto che in netto anticipo.

Come stia la squadra, non lo sa nessuno. Il tracollo a Varese ha instillato a tutti il dubbio che il calo fosse dovuto al pensiero ricorrente per la Coppa Italia. Se la Germani fa la Germani, nulla è precluso nonostante la difficoltà, per un organico corto e dall’età media alta, di dover disputare tre gare in 70 ore per alzare il trofeo. «Siamo consapevol­i di quanto abbiamo fatto per esserci, adesso vogliamo giocarcela con tutti», ha detto Andrea Diana. «E avremo tante attenzioni su di noi», ha rimarcato Matteo Bonetti. Qualche riflettore ora potrebbe però essersi spento, Brescia può tornare nell’ombra per giocarsi l’effetto sorpresa. Le è sempre riuscito bene.

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 ??  ?? Gruppo Il collettivo è la forza della squadra di Diana: qui Sacchetti, Moore e i Vitali (Morgano/LaPresse)
Gruppo Il collettivo è la forza della squadra di Diana: qui Sacchetti, Moore e i Vitali (Morgano/LaPresse)

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