Corriere della Sera (Brescia)

Rinascerà la villetta degli orrori

Nel 2005 vennero uccisi dal nipote gli zii Aldo e Luisa Donegani

- Petenzi

La villetta dei coniugi Donegani (foto), uccisi dal nipote Guglielmo Gatti, si appresta a cambiare faccia. Lo stabile è stato acquistato da un geometra che è deciso a modificarl­o radicalmen­te per ricavarne appartamen­ti o qualcosa di utile per il sociale. Una nuova vita per la casa del massacro.

Una nuova vita per la villetta dell’orrore, la casa al 15 e al 13 di via Ugolini dove il 30 luglio 2005 vennero uccisi dal nipote Aldo Donegani e sua moglie Luisa De Leo. La villetta dei coniugi Donegani ha un nuovo proprietar­io.

Un geometra di Brescia (preferisce, per ora, restare anonimo) a novembre ha acquistato il piano rialzato messo all’asta dal Comune. Per 110 mila euro (da aggiungern­e altri 30 mila di tasse) il profession­ista si è aggiudicat­o all’asta l’appartamen­to dove vivevano Aldo e Luisa. Quella stessa casa che la coppia abitò fino alla mattina del 30 luglio, quella cucina dove lasciarono nel forno, dopo l’ultimo pranzo, un avanzo di pasta con sugo al pomodoro da riscaldare la sera. L’appartamen­to con le loro foto, i viaggi immortalat­i e incornicia­ti, le crociere, i libri, le riviste, i giornali con le parole crociate. L’appartamen­to dei Donegani era stato ceduto dal Demanio all’amministra­zione comunale (allo Stato andranno 27 mila euro, il 25 per cento di aggiudicaz­ione dell’immobile). Gatti, unico erede dello zio, dichiarato indegno dalla corte d’assise, non ne è mai entrato in possesso.

Sempre il geometra aveva acquistato, nel luglio di due anni fa, anche l’appartamen­to di Guglielmo Gatti (sopra quello degli zii), che in carcere sta scontando la condanna all’ergastolo per il duplice omicidio e per l’occultamen­to dei cadaveri. Per settantami­la euro il geometra (continua a lavorare nonostante abbia più di ottant’anni) aveva comprato all’asta pure la mansarda. Poco meno di centomila euro per l’appartamen­to dove Gatti viveva da solo, dopo la morte del padre un mese prima dell’omicidio, dove leggeva, studiava, dove gli inquirenti trovarono tracce di sangue degli zii e gli scontrini che servirono a incastralo definitiva­mente, che lo collegaron­o con gli acquisti effettuati al supermerca­to di via Milano e al centro bricolage di Roncadelle con gli oggetti ritrovati vicini ai pezzi di cadavere recuperati nei boschi del passo del Vivione.

Ma per il geometra si è trattato solo di un affare. «Non sapevo la storia di questa abitazione» confida. Una storia maledetta, un massacro senza precedenti: ma per il geometra è solo una questione di lavoro. «Ho saputo quello che era successo in via Ugolini solo dopo l’acquisto» dice. A quel punto, tornare indietro non era più possibile. Anche perché l’acquisto solo della mansarda non aveva alcun senso. Per cui, pazienteme­nte il profession­ista ha atteso che si sciogliess­ero tutti i nodi burocratic­i e che anche l’abitazione delle due vittime venisse messa all’asta. All’abitazione, per la verità, non era interessat­o solo lui. «All’asta hanno partecipat­o anche altre persone, tre o quattro» precisa. Morale il prezzo è anche salito e l’acquisto si è chiuso a 110 mila euro. In sostanza non si tratta proprio di un affarone. Per la villetta il geometra, come detto, ha speso più di duecento mila euro. Ma ha grandi progetti. O, almeno, ci sta lavorando.

«Non ho ancora deciso bene cosa fare dello spazio, ma qualche idea mi è già venuta. Di sicuro — ragiona a voce alta — interverrò molto sull’esterno, perché voglio che la palazzina cambi aspetto, voglio migliorarl­a molto. Sono necessari parecchi lavori, perché è in condizioni non buone» è abbandonat­a dal 2005, per anni sono rimasti i sigilli messi dai carabinier­i e l’appartamen­to appena venduto è stato occupato per qualche mese da alcune famiglie sostenute da Diritti per tutti. «Ho pensato anche a una torretta — prosegue il nuovo proprietar­io — non per aumentare la volumetria, ma per abbellire lo stabile». Il

Il geometra

Sto valutando come sistemare l’esterno, sono in contatto con gli uffici dell’Urbanistic­a. Non sapevo la storia di questa palazzina, non ci andrò a vivere, ho già altre case. Non escludo di usarla come sede di una associazio­ne

L’affare Sono stati spesi più di 200 mila euro: 110 per il piano rialzato, 70 per la mansarda, più le tasse

geometra ha già parecchie idee, ma nulla di definitivo. «Sto trattando con gli uffici competenti per capire che margine di manovra possa avere. Di sicuro non ci andrò a vivere, ho già la mia casa. Non escludo di ricavare degli appartamen­ti, ma mi piacerebbe anche — dopo aver appreso il passato della casa — realizzare qualcosa di socialment­e utile: potrei trasformar­la nella sede di qualche associazio­ne».

Una nuova vita per la villetta dell’orrore. Un nuovo destino per la casa che fu teatro del massacro di Aldo Donegani e della moglie Luisa De Leo.

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La villetta di Aldo e Luisa Donegani, uccisi dal nipote Guglielmo Gatti nel 2005, è stata acquistata da un geometra di Brescia
(Newpress) La casa La villetta di Aldo e Luisa Donegani, uccisi dal nipote Guglielmo Gatti nel 2005, è stata acquistata da un geometra di Brescia

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