Corriere della Sera (Brescia)

Energia, ora la legge concede uno sconto al 15% delle Pmi

- Roberto Giulietti

Energia elettrica, ma quanto mi costi! Un mantra ripetuto da anni dagli imprendito­ri, e non solo, che si trovano a pagare in bolletta una quota per i cosiddetti «oneri di sistema» che spesso raggiunge il 40% a causa soprattutt­o dei finanziame­nti alle fonti rinnovabil­i.

Un costo che addirittur­a ha superato quello all’ingrosso dell’energia elettrica. Una percentual­e che comunque incide pesantemen­te sui costi e si trasferisc­e sui prezzi andando a minare la capacità competitiv­a delle aziende rispetto ai competitor stranieri.

Dall’inizio dell’anno a cercare di modificare questa condizione sono arrivati un nuovo regime degli oneri di sistema e la modifica della normativa che riguarda le imprese definite, dall’Unione Europea, a forte consumo di energia elettrica (energivore). Mentre per gli oneri di sistema di fatto si è trattato di un accorpamen­to in due voci (rinnovabil­i e tutte le altre) rispetto alle 11 presenti nelle vecchie bollette, per energivori si è allargata la platea di chi potrà utilizzare le agevolazio­ni. Gli «sconti», secondo il vecchio meccanismo, erano definiti esclusivam­ente sulla base dei consumi elettrici dell’impresa con il limite minimo a 2,4 Gwh/anno.

Con la nuova normativa, oltre ad aver abbassato ad 1 Gwh/anno il consumo medio di energia elettrica, entrano in gioco ulteriori fattori come l’indice energetico (il rapporto tra costo dell’energia e fatturato) e l’appartenen­za ad un elenco di attività stabilite dall’Unione europea. In concreto dalle attuali 3 mila aziende che utilizzano le agevolazio­ni si potrebbe arrivare al loro raddoppio.

«Per quanto riguarda le imprese associate all’Api di Brescia — ha commentato Enea Filippini direttore di Api Servizi a margine dell’incontro organizzat­o sul tema in collaboraz­ione con A2A — potrebbero essere interessat­e al nuovo provvedime­nto tra il 10 e il 15% di aziende».

Imprese che andrebbero ad aumentare le attuali 3 mila aziende energivore che rappresent­ano una parte importante della manifattur­a italiana. Sebbene, infatti le imprese grandi consumatri­ci di energia siano numericame­nte circa l’1% delle imprese manifattur­iere italiane, rappresent­ano però circa il 22% del fatturato, il 18% degli addetti e il 26% del valore aggiunto dei settori che vanno dall’agroalimen­tare alla filiera per la produzione dei materiali di base. Numeri come quelli che ogni mesi gli imprendito­ri si trovano scritti sulle bollette da pagare. E dopo aver percorso la strada del risparmio energetico, dell’utilizzo di fonti rinnovabil­i, perché non andare a conoscere anche questa ulteriore possibilit­à?

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