Corriere della Sera (Brescia)

Germani soffre ma ora è finale e vuole la Coppa

Basket Incontro sofferto, ma alla fine Cantù cade

- Di Michele Gazzetti

C’è voluto un tempo supplement­are per aver ragione di un Cantù mai domo che fino all’ultimo ha fatto soffrire i ragazzi di Diana. Ma alla fine i canturini sono stati battuti 87-82. La chiave per conquistar­e l’atto conclusivo di oggi alle 18 contro Torino è stata per l’ennesima volta l’identità di un gruppo che ha cavalcato le proprie certezze granitiche (sia come singoli che come sistema) anche quando aveva completame­nte esaurito la benzina nel serbatoio.

Alla nona stagione dalla sua fondazione, datata luglio 2009, la Leonessa conquista con il cuore una storica finale di Coppa Italia colleziona­ndo anche lo scalpo di Cantù dopo quello di Bologna. La chiave per conquistar­e l’atto conclusivo di oggi alle 18 contro Torino è stata per l’ennesima volta l’identità di un gruppo che ha cavalcato le proprie certezze granitiche (sia come singoli che come sistema) anche quando aveva completame­nte esaurito la benzina nel serbatoio.

La squadra biancoblù prova ad aggredire subito il match siglando i 5 punti iniziali ma è solo un fuoco di paglia perché gli 11 errori nei primi 14 tentativi da 2 portano inevitabil­mente a dover inseguire. La difesa a zona orchestrat­a da Diana sin dalle prime battute viene bucata da Cantù con le triple pur mantenendo una certa efficacia complessiv­a come testimonia­no i soli 18 punti subiti nei primi 12 minuti. Moss scrive il +6 (24-18) senza scrollare via di dosso l’equilibrio della partita: Parrillo produce 5 punti in pochi secondi e l’ex Burns completa l’aggancio a quota 34 con un canestro dopo l’ennesimo rimbalzo raccolto (9 nei primi 20’, di cui 5 offensivi).

Il padrone del primo tempo è Jeremy Chappell che tocca quota 12 punti (anche 6 rimbalzi) siglando il canestro del sorpasso (38-39). Il finale di secondo quarto è tutto targato Leonessa. Il vantaggio all’intervallo è di soli 4 punti (43-39) ma l’entusiasmo sale alle stelle con la giocata di Moss, abile a rubare palla a Smith e a realizzare sulla sirena la tripla che provoca un boato assordante dei 500 caldissimi tifosi bresciani.

Nei primi 4 minuti della ripresa va in scena lo sciopero delle difese che si fanno bucare a ripetizion­e. Brescia tocca quota 7 punti di vantaggio (48-41) ma la Red October torna in scia riattivand­o Thomas e poi rimette il naso avanti sul 55-56 con una gemma di Smith. Con lo scorrere dei minuti la partita si trasforma in un match dove la lucidità diventa un’arma più affilata della tecnica. Quando Luca Vitali è costretto a lasciare il campo perché in apnea, sale in cattedra il fratello Michele firmando 4 punti determinan­ti per il morale (63-56 al 30’).

L’ultimo break non anestetizz­a l’intensità dei biancoblù che volano sul +12 (71-59) grazie a due gioielli consecutiv­i di Landry, firmatario alla fine di 17 punti. Non è la spallata decisiva perché Brescia alza troppo in fretta le mani dal manubrio e Diana è costretto a chiamare un time out emergenzia­le per fermare il parziale di 3-10 dei brianzoli.

La stanchezza annebbia entrambe, a rompere il lungo silenzio offensivo è Parrillo e poi Thomas pareggia a quota 74. Dopo 4 minuti senza punti, Moore sblocca la Germani con un libero, Chappell sbaglia la tripla ma poi in lunetta è algido e rimanda la sentenza all’overtime. I canestri continuano a essere tappati, Luca Vitali (topscorer con 19 punti) rompe l’astinenza con una bomba e poi con Landry sigilla in lunetta un trionfo 8782 ottenuto grazie a una durezza mentale davvero straordina­ria.

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 ??  ?? Incontro combattuto Marcus Landry a canestro, anche ieri fra i migliori realizzato­ri della Germani (LaPresse/Richard Morgano)
Incontro combattuto Marcus Landry a canestro, anche ieri fra i migliori realizzato­ri della Germani (LaPresse/Richard Morgano)
 ??  ?? La grinta Luca Vitali, anche ieri fra i migliori in campo (LaPresse/Morgano)
La grinta Luca Vitali, anche ieri fra i migliori in campo (LaPresse/Morgano)

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