La Russa (FdI): subito una nuova legge sulla legittima difesa
I racconti delle vittime. «Per loro nasca un garante»
Si dice «orgoglioso» di loro. Perché «questa non è propaganda, ma vita vera». Un po’ come la politica: «Senza passione non saremmo arrivati da nessuna parte, credetemi». Così Ignazio La Russa, capolista in Senato per Fratelli d’Italia, saluta «le vittime di crimini violenti» ospiti in città per un incontro su «Illegittima difesa e certezza della pena» organizzato dal partito e in particolare da Viviana Beccalossi, capolista in Regione e nel listino bloccato della Camera. Inizia Andrea Masini, figlio di Ermanno, ucciso a Milano nel 2013 dal piccole di Kabobo, che denuncia «l’indifferenza» di chi, quella mattina, non denunciò cosa stesse succedendo — «Se l’avessero fatto forse mio padre e gli altri sarebbero ancora vivi» — e annuncia il suo impegno «per chi si trova nella mia stessa situazione visto che io, purtroppo, indietro non posso tornare». Al suo fianco Francesco Sicignano, prosciolto nei mesi scorsi dopo aver ucciso un ladro che di notte aveva fatto irruzione nella sua villa di Vaprio D’Adda: «Mi sono difeso, ma non pensate che la vita non ti cambi. Per sempre. A me e alla mia famiglia». Il punto: «Non possiamo tollerare che l’illegalità sia normale e che le vittime vengano lasciate da sole. Deve passare un messaggio per cui se sbagli paghi, poi va benissimo la riabilitazione».
Da qui la proposta dell’Osservatorio nazionale proprio in sostegno delle vittime, nato all’interno di Fratelli d’Italia e rappresentato dal coordinatore Angelo Bertoglio e dalla presidente, avvocato Elisabetta Aldrovandi: «Istituire un garante in Regione Lombardia proprio per le vittime di crimini violenti. Perché dallo Stato per loro non c’è alcun aiuto». Se non poche migliaia di euro, come spiegato dal legale. Che rilancia: «In Germania tutti i detenuti idonei sono obbligati a lavorare per mantenersi. Che qui lo facciano per risarcire le vittime. Chiederemo di depositare anche questo ddl nella nuova legislatura».
E «metteremo all’ordine del giorno per farla passare, subito, anche la proposta di legge sulla legittima difesa, arenata in Senato dalla sinistra», tuona La Russa. Che ne ricorda i cardini («una volta accertato che un rapinatore è entrato furtivamente in casa mia, di notte, non è mio dovere controllare se sia armato o meno. Ma difendere me e la mia famiglia») e il legame con «l’immigrazione incontrollata che va fermata dai porti di partenza».
La Russa
Se la modalità di un’aggressione impedisce di misurarne la reazione è giusto che la vittima non paghi per aver fatto ciò che al momento gli è sembrato necessario