Non solo Futurismo
le opere allestite in base alle testimonianze fotografiche d’epoca, così da mostrarle nello spazio storico», spiega Germano Celant. «In questo modo si mette in discussione anche l’idealismo espositivo in voga nei musei dove le opere sono invece messe in scena in situazioni anonime e monocrome».
Insomma tutto è perfetto, tranne... Tranne il fatto che questo immenso lavoro viene quasi vanificato proprio nello scopo per cui è stato creato: quello del suo trasferimento al pubblico che naviga nel mare magnum del materiale esposto immerso in una nebbia, senza punti di riferimento, bussola o carta nautica. Mancano infatti del tutto dei pannelli didascalici che introducano temi, personaggi, eventi. Ogni spiegazione è ri-
Il curatore L’intenzione è riproporre le opere allestite in base alle testimonianze fotografiche dell’epoca
mandata a due soli monumentali pannelli al termine dei percorsi. Quello posizionato alla fine della galleria Sud è lungo 18 metri per tre di altezza, scritto fitto fitto. Ma a quel punto è impensabile che i visitatori si mettano a leggere tale muro di caratteri ed è un vero peccato perché la mostra affronta in parallelo, come raramente accade, anche la vicenda politica del Fascismo, tema oggi quanto mai sensibile. Per valorizzare il contributo storico si poteva sacrificare un po’ di estetica. Con una richiesta precisa in tal senso, lo studio 2X4 di New York cui si deve il magnifico allestimento, avrebbe sicuramente trovato il modo di inserire un pannello-guida in ogni stanza.