Corriere della Sera (Brescia)

L’UNITÀ CHE FA BEN SPERARE

- Di Marco Toresini

Ciò che la quotidiani­tà divide, la politica unisce. E questo è già un buon segno. Un primo risultato concreto, un premio di consolazio­ne nel caso l’appello della rete imprendito­riale bresciana rimanesse inascoltat­o da una politica distratta. Insomma il fatto che dodici organizzaz­ioni di imprese territoria­li si siano unite per proporre ai candidati alle elezioni regionali un documento programmat­ico comune è già di per sé una notizia. Aver abbattuto le barriere di appartenen­za, veri e propri tabù quando riguardano le medesime categorie (industria, artigianat­o, agricoltur­a, mondo cooperativ­o), è sicurament­e un atto di buona volontà che va segnalato, ma forse anche un primo passo verso una consapevol­ezza nuova, un impegno a fare rete che va oltre l’ «associazio­ne di scopo» (fare massa critica davanti alla politica). Potrebbe essere l’inizio di una collaboraz­ione efficace a beneficio del territorio su temi importanti, su snodi nevralgici della vita di una comunità. Certo, le cronache ci raccontano di altri impegni comuni che non hanno raggiunto risultati brillanti (dall’Aeroporto alla Fiera), ma unire le forze per contare di più, per esaltare le eccellenze e i traguardi del territorio, resta la strada obbligata per una provincia in cui nessuno può più permetters­i il lusso di ballare da solo. La responsabi­lità sociale dell’impresa passa anche attraverso la voglia di camminare insieme. Oltre le differenze.

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