L’UNITÀ CHE FA BEN SPERARE
Ciò che la quotidianità divide, la politica unisce. E questo è già un buon segno. Un primo risultato concreto, un premio di consolazione nel caso l’appello della rete imprenditoriale bresciana rimanesse inascoltato da una politica distratta. Insomma il fatto che dodici organizzazioni di imprese territoriali si siano unite per proporre ai candidati alle elezioni regionali un documento programmatico comune è già di per sé una notizia. Aver abbattuto le barriere di appartenenza, veri e propri tabù quando riguardano le medesime categorie (industria, artigianato, agricoltura, mondo cooperativo), è sicuramente un atto di buona volontà che va segnalato, ma forse anche un primo passo verso una consapevolezza nuova, un impegno a fare rete che va oltre l’ «associazione di scopo» (fare massa critica davanti alla politica). Potrebbe essere l’inizio di una collaborazione efficace a beneficio del territorio su temi importanti, su snodi nevralgici della vita di una comunità. Certo, le cronache ci raccontano di altri impegni comuni che non hanno raggiunto risultati brillanti (dall’Aeroporto alla Fiera), ma unire le forze per contare di più, per esaltare le eccellenze e i traguardi del territorio, resta la strada obbligata per una provincia in cui nessuno può più permettersi il lusso di ballare da solo. La responsabilità sociale dell’impresa passa anche attraverso la voglia di camminare insieme. Oltre le differenze.