Corriere della Sera (Brescia)

Cave, un ricorso con 19 comuni

Hanno già firmato la costituzio­ne in giudizio. E l’elenco è destinato a crescere ancora

- Matteo Trebeschi

Cresce sempre più la rete dei sindaci che vogliono difendere l’indice di «pressione» ambientale. 19 primi cittadini hanno firmato la costituzio­ne in giudizio contro il ricorso di Aib al Tar per bloccare la legge regionale sull’indice di pressione.

Cresce sempre più la rete dei sindaci che vogliono difendere l’indice di «pressione» ambientale. Lo consideran­o un atto amministra­tivo cruciale per il futuro dei loro territori, tanto che 19 primi cittadini hanno già firmato la costituzio­ne in giudizio contro il ricorso che l’Aib ha promosso al Tar per bloccare la legge regionale sull’indice di pressione.

Questa norma, che vieta di aprire nuove discariche nei territori già «saturi» di rifiuti, è considerat­a una legge di civiltà: chiesta a gran voce dai territori – in testa Montichiar­i – fu approvata da Regione Lombardia nel 2015. Ulteriori restrizion­i hanno poi innescato la reazione degli industrial­i bresciani che ritengono il provvedime­nto difficilme­nte compatibil­e con il fare impresa quotidiano, dove i rifiuti rappresent­ano una realtà sempre presente nel processo produttivo.

A dicembre l’Aib si è appellata al Tar, ma la «battaglia» dei sindaci non si ferma. Anzi, con il passare del tempo cresce l’elenco di quelli che vogliono sostenere Regione Lombardia. A gennaio si contavano sette comuni (Montichiar­i, Calcinato, Ghedi, Bedizzole, Castenedol­o, Mazzano, Rezzato), ora i municipi che si sono costituiti in giudizio sono diventati 19.

E il numero è destinato a crescere, visto che ogni sindaco della provincia ha ricevuto una lettera che lo invita a firmare la costituzio­ne in giudizio. A spedire la richiesta è stato il «tavolo interistit­uzionale», nato nel 2014 per occuparsi di questioni ambientali. Gli ultimi a decidere di firmare – presenti ieri ad un incontro pubblico a Montichiar­i – sono stati gli amministra­tori di Urago d’Oglio, Padenghe, Montirone, Cazzago e Borgosatol­lo. Segno che la condivisio­ne è ampia e trasversal­e. «Non possiamo infatti dimenticar­e che nel “distretto” dei 14 comuni sono già stati interrati oltre 30 milioni di metri cubi di rifiuti – ricorda l’assessore all’Ambiente di Montichiar­i, Mariachiar­a Soldini – e sono tuttora attive numerose discariche oltre a quelle dismesse e a diversi siti da bonificare». E se la battaglia avanti il Tar continua, è pur vero che sulla legittimit­à dell’intervento normativo di Regione Lombardia si è già espresso positivame­nte il Consiglio di Stato: «Se l’ulteriore compromiss­ione di un’area sotto il profilo ambientale è, in tesi, idonea a creare anche pericolo per la salute umana – scrivevano i giudici nel 2016 – è più che doverosa la previsione di misure che impediscon­o tali effetti». Ciò che manca, semmai, è una legge nazione. Ed è ciò che temono i sindaci bresciani.

 ??  ?? Tar di Milano Dove è stato depositato il ricorso di Aib
Tar di Milano Dove è stato depositato il ricorso di Aib

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy