Corriere della Sera (Brescia)

Ricerche di mercato «copia-incolla» per oltre 100 milioni: due denunciati

Nei guai marito e moglie che spacciavan­o per inediti i dossier di altri

- Di Mara Rodella

Pagati a peso d’oro (e a cinque zeri) per una serie di studi inediti che, di fatto, altro non erano che lo spudoratis­simo copia e incolla del lavoro di altri, comodament­e reperibile in Rete.

La loro consulenza era tutt’altro che economica. E spaziava dalla ricerca universita­ria alla formazione di Pubblica amministra­zione, dai seminari sulle nuove frontiere energetich­e agli aggiorname­nti sanitari per il settore edile. Costo minimo: 200 mila euro. Fatturati con documenti contabili fittizi, naturalmen­te. Non a caso si chiama «Fake download» l’operazione condotta dai militari della Guardia di Finanza di Brescia, che ha portato alla luce un giro di fatture false per oltre 100 milioni di euro. A emetterle cinque società — quattro con sede in città, una a Bedizzole — tutte riconducib­ili a marito e moglie bresciani (60 anni lui, 57 lei) già peraltro condannati per bancarotta fraudolent­a nei mesi scorsi. Il meccanismo del raggiro non era affatto complesso. Sulla carta (e solo sulla carta) le fatture servivano per attestare ai clienti tutto il lavoro in teoria svolto dai coniugi senza scrupoli: «Ricerche di mercato e analisi di marketing basate su approfondi­menti e studi che, in realtà, di fatto queste società di consulenza non avevano mai realizzato».

Il prodotto finale consegnato al cliente era sempliceme­nte materiale recuperato onli- ne (e riconducib­ile all’impegno e alla proprietà intellettu­ale di altri) estrapolat­o, stampato e posto pure in allegato alle fatture false. Dossier che quindi incarnavan­o il plagio di materiale didattico o scientific­o assemblato da analisti veri e destinato, per esempio, a docenti, studenti universita­ri oppure ai corsi di formazione sul lavoro.

Una volta reperita nel web la documentaz­ione più attinente in relazione al mandato del cliente, marito e moglie vendevano il «copia e incolla» del materiale spacciando­lo come frutto della propria competenza e di ricerche inedite e originali. E sembra che nessuno degli autori effettivam­ente tali si sia mai accorto del «furto», magari anche solo per una questione di distanza.

Basta prendere alcuni degli esempi più eclatanti scoperti dalle Fiamme Gialle: 500 mila euro (fatturati infragrupp­o) per il duplicato delle slide

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L’operazione della Finanza Vendute profumatam­ente ricerche copiate in Rete

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