Peppino Impastato, una voce libera
«Lo spettacolo ”La voce di Peppino Impastato” è la storia di un giornalista siciliano che ha avuto il coraggio di andare contro la mafia», dicono Pierpaolo Saraceno e Mariapaola Tedesco, registi e attori in scena da stasera al Teatro Libero con uno degli appuntamenti della rassegna «Palco Off» (fino al 25 febbraio, via Savona 10, ore 21, ingr. 18/10 euro, tel. 02.83.23.126). Sul palco viene ripercorsa la vita del giovane attivista di Cinisi, ucciso a trent’anni, per ordine del capo di Cosa Nostra di allora, Gaetano Badalamenti (Don Tano), condannato poi all’ergastolo e morto in carcere. Un omicidio che all’epoca passò quasi in secondo piano, (il corpo fu ritrovato il 9 maggio 1978, lo stesso giorno di quello di Aldo Moro in via Caetani) e al definitivo riconoscimento della matrice mafiosa si arrivò solo grazie alla determinazione di Giovanni, fratello di Peppino e della madre Felicia Bartolotta, ancora oggi testimone delle idee di libertà del figlio. «Sono loro ad averci sostenuto», dice Saraceno, «ci hanno consigliato anche sulle canzoni e i modi di dire che utilizzava Peppino quando trasmetteva dalle frequenze di Radio Out, la sua emittente fondata nel 1977». Sul palco dunque da una parte flash back sulla vita dell’attivista, dall’altro il dolore materno di madre Felicia (Mariapaola Tedesco).