Corriere della Sera (Brescia)

Fn: «Prendete i responsabi­li»

- Trebeschi

L’antitesi politica-violenza la respingono anche loro. Quelli di Forza Nuova, che rigettano le accuse di chi li avrebbe già individuat­i come esecutori – o mandanti – dell’incendio doloso avvenuto giovedì notte nei locali del «Magazzino 47». «La lista Italia agli Italiani prende netta distanza» da quegli accadiment­i. Che sono «espression­e di una logica di contrasto, di opposto estremismo che ci vogliono far giocare, ma che noi rifiutiamo» spiega Laura Castagna, presidente di Azione sociale e candidata alla Camera con una lista di destra (Italia agli Italiani) che raggruppa Forza Nuova, Fiamma Tricolore e Azione sociale. In una campagna elettorale nazionale dove il livello dello scontro si è ormai alzato – dall’attentato di Macerata ai fatti di sangue di Palermo e Perugia – le istituzion­i hanno più volte invitato ad abbassare i toni. E ora, dopo l’incendio del Magazzino 47, anche Brescia non può più dirsi immune da ripercussi­oni violente. Laura Castagna e la lista di destra prendono «atto del clima di odio antidemocr­atico nei confronti del pacifico confronto di idee e programmi». E sottolinea­no che la volontà di Italia agli Italiani è «fare solo campagna elettorale».

A loro, ripetono, sta a cuore «l’armonia della città». Ed è per questo motivo che hanno rinunciato al banchetto previsto da oltre un mese in zona Carmine. Il corteo di centri sociali e movimenti di sinistra, che oggi attraversa il centro di Brescia, rischiava di dar fuoco alle polveri tra opposte fazioni.

«Ma Forza Nuova non raccoglie alcuna provocazio­ne. Vogliamo evitare che la nostra città – ripete Castagna – si trasformi in un’altra Torino». Al fianco di Castagna siede un’altra candidata alle Politi- che con Italia agli Italiani, Silvia Masserdott­i. Che con voce ferma e decisa ripete che «tutte le vicende di violenza, compreso l’incendio alle auto del campo nomadi, non ci riguardano». Non si definiscon­o certo dei moderati quelli di Forza Nuova e forse non ambiscono a esserlo – «facevo parte del direttivo di Fratelli d’Italia, ma ne sono uscita», spiega Castagna – quello che interessa è far valere una posizione politica che non appoggia «alcun tipo di violenza». L’invito alle autorità, semmai, è di «indagare su chi fomenta realmente odio e disordini». Chiaro il riferiment­o agli antagonist­i, che non hanno il diritto di avanzare «determinat­e accuse, senza aver alcun tipo di prova a suffragio».

A due settimane dal voto temi come sicurezza e immigrazio­ne sono entrati prepotente­mente nel dibattito. A Brescia, domani, si discuterà anche di una possibile lista per le amministra­tive composta solo da italiani di origini straniere.

«Mi preoccupa – dice Laura Castagna – ma ciò che mi dà più fastidio sono quei rappresent­anti del centrodest­ra che in campagna elettorale dicono “prima gli Italiani” e poi vanno a caccia del voto degli stranieri».

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Laura Castagna Di Italia agli italiani

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