Corriere della Sera (Brescia)

Polizia e Comune insieme contro le truffe agli anziani

Bruno Pagani: «La prevenzion­e è l’arma migliore»

- Di Matteo Trebeschi

Ladri travestiti da tecnici del gas, delinquent­i che si fingono conoscenti dei figli o che si spacciano per avvocati. La truffa è ormai ampia e variegata e gli anziani sono le vittime preferite.

Ecco perché da tempo la Polizia di Stato si batte per un’opera di prevenzion­e e informazio­ne rivolta ai pensionati: «La grande abilità di questi criminali è distorcere la realtà e manipolare le persone. Nelle truffe – dice il commissari­o capo di Desenzano Bruno Pagani – l’arma non è una pistola o un coltello, ma l’astuzia. Colpiscono senza violenza». E questo presentars­i con abiti eleganti e senza l’identikit «classica» del criminale induce un abbassamen­to delle difese da parte degli anziani. «Non appena la diffidenza viene meno, la truffa ha inizio». Questi sottili meccanismi Pagani li ha spiegati con chiarezza agli 80 pensionati che si sono ritrovati ieri mattina nella sede dell’Auser di Pozzolengo.

Il Comune, guidato dal sindaco Paolo Bellini, ha fortemente voluto questo incontro, finanziand­o le centinaia di opuscoli che sono stati distribuit­i nelle case e nei luoghi più frequentat­i, come banche e uffici postali. Il progetto «Giù le mani dagli anziani» approderà piano piano in tutti i comuni del Basso Garda: prossimame­nte, infatti, farà tappa a Lonato e Sirmione. Nella consapevol­ezza che «la prevenzion­e è l’arma più efficace nella lotta alle truffe. Spesso gli anziani sono così scossi che non vanno a fare denuncia. Oppure – ricorda il commissari­o capo di Desenzano – non forniscono elementi sufficient­i per le indagini». Il contrasto alla microcrimi­nalità non manca, ma agire «ex ante» porta più risultati. Il percorso di Pozzolengo su questo tema nasce già due anni fa «con l’osservator­io per la sicurezza, composto – spiega il sindaco Bellini – da 6-7 cittadini che interloqui­scono con l’amministra­zione». Ora, insieme alla Polizia di Stato, l’obiettivo è fare «prevenzion­e e informazio­ne, lavorando in rete».

Ognuno ora farà la propria parte nel tutelare gli anziani che sono tra le figure più «fragili» della società. Di truffe ce ne sono sempre di nuove: qualcuno si è finto persino avvocato, spingendo genitori ignari a pagare una (finta) cauzione per il loro figlio che «altrimenti – dicevano – rischia di finire in carcere».

 ??  ?? Truffe agli anziani Reato in crescita
Truffe agli anziani Reato in crescita

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy