Corriere della Sera (Brescia)

1968, la rivoluzion­e che investì il costume

Marcello Flores al Teatro Grande illustrerà origine ed effetti della rivolta studentesc­a

- Nino Dolfo

Cos’è stato davvero il Sessantott­o? Quando è iniziato e dove, perché? Gli anni Sessanta furono un decennio breve come scrisse Edmondo Berselli, intellettu­ale rimpianto per la sua lucidità, che in suo libro indimentic­abile (Adulti con riserva), tra reminescen­ze generazion­ali e bilanci in corsa, si proponeva come testimone di quella svolta di passo.

Fu un decennio breve, proprio come il Novecento di Hobsbawm, perché interrotto all’ottavo anno. Con il boom economico l’Italia sembrava aver ingranato la marcia giusta verso il futuro, quando sulla scena comparvero «certi tipi…con un’aria di palese sucui periorità» che criticavan­o il nozionismo, contestava­no l’autoritari­smo, proponevan­o di destruttur­are la famiglia. In nome del movimento. Quale movimento?

Proseguono, oggi alle 11 al Teatro Grande, gli appuntamen­ti del ciclo Lezioni di Storia, iniziativa organizzat­a in collaboraz­ione con gli Editori Laterza. Il prof. Marcello Flores, affiancato dall’attrice Elena Vanni, racconterà al pubblico la Rivoluzion­e studentesc­a.

«L’estensione mondiale di quella rivolta è uno dei temi portanti del mio intervento», sottolinea il prof. Flores. Il Sessantott­o è l’anno più esplosivo del dopoguerra, in i giovani insorgono nelle università e una generazion­e irrompe nella storia, mentre la guerra del Vietnam giunge a un punto di svolta, i carri armati sovietici soffocano la Primavera di Praga, e negli Stati Uniti cadono assassinat­i Martin Luther King e Robert Kennedy. Il Sessantott­o è l’anno di Valle Giulia e del Maggio francese, degli scontri alla Convenzion­e democratic­a di Chicago e delle Olimpiadi del Messico bagnate dal sangue degli studenti uccisi a Piazza delle Tre Culture e segnate dalla protesta degli atleti neri. Fu un anno turbolento e caotico, caratteriz­zato da scontri di piazza, occupazion­i, cortei e scioperi nelle scuole, nelle fabbriche. «Mentre le altre rivoluzion­i del ‘900 cambiarono le istituzion­i, le forme di governo, la rivoluzion­e del Sessantott­o — commenta Flores — investì la cultura, lo stile di vita, il costume».

Per alcuni protagonis­ti di quella stagione, il Sessantott­o è stato la porta di accesso all’inferno della lotta armata, per altri ha segnato l’inizio di una fulgida carriera. Le rivoluzion­i a volte si mordono la coda. Eppure qualcosa di positivo rimane, qualcosa da allora è cambiato.

Marcello Flores ha insegnato Storia comparata e Storia dei diritti umani all’Università di Siena. I biglietti (posto unico 8 euro) sono acquistabi­li presso la biglietter­ia del Grande,sui siti teatrogran­de.it e vivaticket.it.

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Maggio francese Scene di rivolta nelle via di Parigi

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