Dora Maar, simbolo del ’900
Federica Fracassi interpreta il testo di Concita De Gregorio dedicato all’artista
Dora Maar è stata poetessa, pittrice, fotografa e artista dal talento straordinario, anche se per molti era solo la donna di Pablo Picasso o Jaques Lacan. Alla sua «capacità di vedere senza essere vista, alla sua serietà e perdizione», Concita De Gregorio dedica «Piccola Dora», un testo inedito in scena domani all’Après-coup per l’interpretazione di Federica Fracassi, in forma di studio (via Privata della Braida 5, ore 20.30, ingr. 20 euro con aperitivo, prenotazioni: proscenio@aprescoup.it). «La storia di questa bellissima donna (1907-1997), un po’ croata un po’ argentina, cresciuta in Francia, mi ossessiona da quando sono bambina», dice Concita De Gregorio, «una zia l’aveva conosciuta e mi raccontava i suoi incontri, gli uomini che ha avuto, da George Bataille a Paul Éluard, e la sua vita avventurosa: ho immaginato di essere nei suoi panni moltissime volte».
Un testo nato dalla passione dell’autrice per questo personaggio e che ha folgorato fin da subito l’attrice Federica Fracassi: «Quando Concita ha letto questo piccolo testo lo scorso anno alla Fiera del Libro di Milano, me ne sono innamorata immediatamente, la vita delle donne difficili mi è sempre piaciuta». In scena dunque un monologo (al fianco della Fracassi il violoncello di Lamberto Curtoni) per dar corpo e anima a Dora, dalle sue origini con i tre mondi che la abitano (Paesi slavi, Argentina e Parigi), agli incontri, alle sofferenze e a tutto l’amore che ha saputo dare nonostante tutto: «È sempre stata tiranneggiata dagli uomini», sottolinea la Fracassi , «Picasso l’ha convinta a rinunciare alla fotografia per farla dipingere, e poi criticarla. Per le crisi depressive, dovute alle varie amanti del suo compagno, Dora ha subito anche l’elettroshock». Un’appassionata narrazione di un’ora, dedicata a un’artista gracile e potente a cui è facile affezionarsi. Aggiunge la De Gregorio: «Dora è nostra sorella, una di quelle che non si tira mai indietro ed è il ritratto della dignità, una donna che ha attraversato la sua vita vivendola in modo totale».