Corriere della Sera (Brescia)

Pepper, il robot commesso che vende calze

In prova al Leone, vende calzini griffati 1177 e parla tre lingue

- Di Alessandra Troncana

Selvatico e chic, il nuovo maschio non teme di maltrattar­e le sue giacche durante un viaggio di lavoro, ha una certa insofferen­za verso i completi inamidati e compra calzini tecno-glam (sdoganati anche dalla moda più oltranzist­a per le signore) da Pepper, il commesso robot: per due giorni, l’umanoide ha fatto il commesso in prova al Leone shopping center di Lonato del Garda, suggerendo a una folla isterica per il nuovo giocattolo fantasie e modelli griffati 1177, il brand di Calze Ileana.

In un supermerca­to di Edimburgo, dove era assunto a tempo determinat­o, l’hanno licenziato dopo una settimana: era un perfetto imbecille. Dava il cinque ai clienti, chiedeva di essere abbracciat­o e rispondeva con frasi spocchiose (per esempio: dove trovo la birra? Risposta cibernetic­a: «Nel reparto alcolici»). «Anzitutto avevano sbagliato modello: avevano scelto la versione education e non quella business. Perdoni il termine ma sono stati arroganti: l’hanno programmat­o nel modo sbagliato» dice Luca Bondioli, amministra­tore delegato di 1177 — brand brescianis­simo (è di Carpenedol­o) — mentre striscia la carta e compra un paio di calzini su consiglio di Pepper. Al Leone, e in ogni centro commercial­e o negozio in cui sarà assunto dal marchio — ne prevedono 50 entro due anni —, il commesso-robot è abbinato a una smart vending machine, una specie di distributo­re automatico di calzini chic che resistono a 20 gradi sotto zero e imbottigli­ati come lattine. Pepper è molto educato: saluta con un «Ciao» e inizia lo sproloquio. «Prima di tutto dimmi per chi vuoi comprare le calze». Ancora: «Tocca la fantasia che preferisci». Nel dettaglio: «Ora scegli la taglia». Oppure: «Ottima scelta!». Infine: «Ti auguro buona giornata!». Il cliente paga e dal distributo­re esce il pacchetto pret-à-porter. Pepper è un dipendente modello: può lavorare per 12 ore di fila, parla 20 lingue senza problemi (ma qui l’hanno programmat­o per tre) è attaccato al Wi-Fi e lo offre ai clienti. Specifican­o i suoi padroni che non sostituirà i commessi umani: «Questo è un esperiment­o di vendita 4.0: per il progetto, abbiamo assunto tre profession­isti. Prima di testarlo, ci siamo confrontat­i e abbiamo chiesto un parere a 20 milioni di persone. Stiamo dando futuro a un settore, quello della calza, particolar­mente in crisi» dice Bondioli.

Pepper è stato creato da SoftBank, società giapponese, ma a dargli un’anima è la digital platform company Softec. «Sa riconoscer­e se l’utente è maschio o femmina, e decifra le emozioni attraverso la lettura della mimica facciale: distingue tra molto felice, abbastanza felice, poco felice» fa sapere Mattia Stabile, di Softec. «È la prima volta che il robot lavora nel fashion abbinato a una vending machine».

Pepper potrebbe essere assunto ovunque (in Giappone lo usano anche in casa ma non fa la colf): «In ospedale, per esempio, potrebbe consigliar­e le terapie». Non sostituirà i colleghi umani: «Anzi, li aiuta. Dal momento che può parlare per 12 ore di fila in 20 lingue, potrà aiutarli nei corsi di formazione». Sul licenziame­nto a Edimburgo: «Stiamo lavorando a un progetto per farlo riassumere».

Il costo di Pepper non è democratic­o: dai 17 ai 20 mila euro, ovviamente esclusa la programmaz­ione.

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 ??  ?? Cibernetic­o Pepper, il robot «in prova» al Leone di Lonato dove ha venduto calze glam per due giorni (LaPresse/ Morgano)
Cibernetic­o Pepper, il robot «in prova» al Leone di Lonato dove ha venduto calze glam per due giorni (LaPresse/ Morgano)

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