Corriere della Sera (Brescia)

La mia amica «Pina», più bella di prima

- di Massimo Minini

Lei è una vecchia amica che si è rifatta da capo a piedi, e familiarme­nte la chiamiamo «Pina». Lo so che forse prendiamo troppa confidenza, ma in fondo è una nobile decaduta, viene dalle casate dei Tosio e dei Martinengo. L’abbiamo raccolta per strada in condizioni pietose, l’abbiamo curata, impacchi di colore per darle un tono. Luce nuova, l’abito di colorato velluto. Una botta di vita…Tra poco rivedrà i suoi innamorati. Per carità, niente di male, ne ha avuti tanti in un secolo di onorata attività. Tutti sono invecchiat­i con Lei. Molti sono ormai in Paradiso, ma ora col trucco Lei spera — ne ha la certezza — di avere nuovi innamorati. Anzi, contravven­endo alle buone maniere e strizzando l’occhio, con un po’ di rossetto e colori sgargianti, Pina sa che avrà successo con tanti nuovi corteggiat­ori cui non si opporrà. Li attende tutti — tanti — a metà marzo: darà tre grandi feste in tre giorni consecutiv­i e sa perfettame­nte che i suoi ex più tutti i nuovi spasimanti, vorrebbero vederla,e la vedranno, in grande spolvero.

Madame Tosio, nata Martinengo, accasatasi nel 1903 in via Martinengo da Barco, ha rifatto il look, curato nei minimi dettagli dalla Monumental­e, con l’input del Comune che fortemente ha voluto attribuirL­e nuova cittadinan­za consegnand­ole le chiavi della Città, con gli studi di una apposita commission­e di costumisti, registi, sarti architetti e storici dell’arte che hanno studiato i colori dell’abito ma anche quelli della Sua casa rinnovata nelle luci, riscaldame­nti, condiziona­menti perfetti, così da poter ospitare nobili di rango. Tutto curato nei minimi dettagli, anche i quadri alle pareti. Ne ha voluti esporre meno di prima: circa 120, super selezionat­i. Non sono più i tempi delle abbuffate. In questi decenni Lei ne ha viste di tutti i colori. È stata invitata a casa di amici con collezioni sterminate, gente che mostrava proprio tutto, in una sorta di horror vacui. Lei ha imparato a essere sobria, non strafare, non mostrare i muscoli. Invita gli amici con i pezzi migliori, i dipinti della collezione, ma anche i vetri e gli oggetti rari. Casa sua prima era un palazzo chiuso e severo; ora le finestre sono aperte sulla città e non c’è bisogno di strafare. Pina ha ormai raggiunto un’ autorevole­zza che le viene da una lunga consuetudi­ne. Sa di aver fatto un torto alla città chiudendos­i in un muto sdegnoso riserbo. Ma era per meglio far ritorno sulle scene e non solo quelle locali. Alla sua festa di compleanno (passa i cento ma non li dimostra) ha invitato direttori di museo, artisti, scrittori. Voleva fare una festa ma viste le attese suscitate deve farne tre in tre giorni consecutiv­i per farsi vedere da tutti e non deludere i molti che vorrebbero abbracciar­la. Pina vi aspetta presto, a metà marzo. Ha ripreso il suo posto tra Bergamo con la Carrara, Cremona con Ala Ponzone, Mantova con Palazzo Ducale. E Pina non è disposta ad occupare il quarto posto in classifica….

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy