Non sono tutti uguali: si scelgano i candidati più attenti al territorio
L’avvicinarsi delle elezioni regionali, politiche e -fra breve - anche per il Comune di Brescia, costituiscono esercizio di democrazia, nell’eleggere quanti saranno chiamati a compiere scelte di indirizzo per il futuro e, pure, a comporre conflitti, rappresentare interessi, ascoltare la comunità, rendere compatibili risposte ai bisogni e utilizzo delle risorse. Poiché questo fa la politica, quando non rinuncia al proprio compito. Sì, perché la campagna elettorale in corso somiglia troppo alla gara di chi promette le più straordinarie mirabilie di chi lusinga ormai senza più ritegno pensionati e famiglie, imprenditori e lavoratori, professionisti e disoccupati, promettendo invariabilmente meno tasse e più spese, flat tax e reddito di cittadinanza, rottamazione di tributi e incentivi di varia natura. Naturalmente ognuno sceglierà liberamente quale candidato e quale forza politica sente rappresentarlo al meglio (o alla meno peggio). Ma mi sento umilmente di sottolineare che è davvero altro quel che chiediamo alla politica: mi riferisco all’idea di lavorare per l’attuazione di un rinnovato patto sociale, in grado di farci superare l’impasse in cui ci troviamo. Uno strumento in grado di essere inclusivo, che guarda al bene comune, che sa mettere in rete esperienze e competenze all’apparenza distanti, che chiede ai cittadini la pratica di una corresponsabilità partecipata (...). Un patto sociale per smettere di perdere occasioni, dissipare patrimoni, sprecare opportunità. Del resto imperdibili occasioni, ricchi patrimoni, straordinarie opportunità si conoscono e si colgono solamente se si «è» sul territorio, lo si vive e ci si appassiona alle sue vicende. Questo, allora, a mio modesto parere, l’identikit del candidato e il consiglio che mi permetto di suggerire sommessamente. Scegliere uomini e donne che garantiscono il legame col territorio, che si mostrano interlocutori attenti, competenti, pronti ad assumere la responsabilità di costruire, alimentare, «esigere» quel patto sociale che aiuti a renderci protagonisti, a nostra volta altrettanto «esigenti», nello sperare che la politica torni ad essere almeno degna del suo fondamento etimologico, di buon governo della comunità. Brescia propone non pochi candidati che meritano sostegno e fiducia per la costruzione di un futuro che si prospetta faticoso: agli elettori il dovere di riconoscerli, legittimarli e appoggiarli. Non cadendo nella facile affermazione del «tutti sono uguali» che annulla le responsabilità dei cittadini prima, e dei politici successivamente!
Il Bene Comune Chiediamo alla politica un nuovo patto sociale per superare l’impasse in cui ci troviamo