Il campione e il «gol» inaspettato Balotelli a cena con i profughi «No al razzismo»
SuperMario l’altra sera si è intrattenuto a lungo con i richiedenti asilo del Pampuri. Ora i profughi, che giocano nel Csi, vogliono vincere il campionato per dedicarlo a Balotelli.
Lo ha convinto mamma Silvia, ma per certe giocate da campione non servono gli assist e Mario Balotelli lo sa. Domenica, alle 18.30, il centravanti del Nizza si è presentato nella sala mensa dell’asilo notturno San Riccardo Pampuri Fatebenefratelli di via Moretto, dove vivono (e giocano a calcio, in una squadra iscritta al campionato Csi) 140 ragazzi tra richiedenti asilo e rifugiati. Accompagnato dalla madre, dal fratello Giovanni, dalla cognata e dalla nipotina, «Balo» è stato accolto tra stupore e gioia: «Quando mi vedono entrare in mensa — racconta Francesca Montiglio, una dei dirigenti responsabili del Pampuri — sono spaventati. Stavolta sono saltati tutti in piedi festanti: ho dovuto portare Mario di corsa nell’Ufficio Accoglienza per proteggerlo dall’ondata d’affetto». Qui, a turni di 6 persone alla volta, per un’ora e mezza, Mario ha posato con tutti per i selfie di rito: «Me lo aspettavo altezzoso, mi ha impressionato per l’umanità», ha aggiunto Montiglio, che aveva conosciuto Silvia Balotelli durante un incontro in oratorio. Da lì l’idea della madre di Mario, regista della visita. Ora la squadra del Pampuri ha una missione e un nuovo tifoso: «Vogliamo vincere il campionato per dedicarlo a Mario».