Corriere della Sera (Brescia)

Valferro, traffico di rifiuti al Pcb Una ventina davanti al giudice

- M. Rod.

La discussion­e è stata rinviata al 9 aprile prossimo. Quando davanti al gip Cesare Bonamartin­i alcuni formalizze­ranno la richiesta di essere processati in abbreviato e altri, invece, di procedere per le vie tradiziona­li. Quindi farsi carico di un eventuale rinvio a giudizio.

In aula una ventina di imputati, tra cui due società. L’accusa per tutti è di traffico illecito di rifiuti pericolosi. Il caso è quello che nel maggio di due anni fa coinvolse (e stravolse) la Valferro Srl di Prevalle, che restò sotto sequestro per circa sette mesi.

Secondo l’accusa (titolare dell’inchiesta era il procurator­e aggiunto Sandro Raimondi) nei forni di tante acciaierie sarebbero finiti «paninisand­wich» (così li definirono gli investigat­ori) tossici per l’ambiente: uno strato di rottami, uno di polvere ferrosa a base di Pcb nel mezzo, l’ultimo ancora di rottami a mascherare il tutto. In violazione dunque della normativa sullo smaltiment­o dei rifiuti.

Sempre stando alle indagini i titolari della Valferro (padre e figlio) avrebbero fornito ai clienti, per la fusione, carichi farciti da rifiuti pericolosi al posto di rottami puliti. Nei guai anche alcuni dipendenti dell’azienda e diversi imprendito­ri che negli stabilimen­ti di Prevalle conferivan­o la polvere di ferro al Pcb piuttosto che smaltirla, ma anche quei certificat­ori che avrebbero chiuso un occhio all’insaputa della proprietà e dei vertici delle acciaierie per le quali lavoravano, lasciando quindi entrare nel ciclo produttivo anche il materiale potenzialm­ente tossico. E dannoso per l’ambiente.

I carabinier­i del Ros documentar­ono anche il modus operandi. Le vasche adibite ai carichi illeciti erano posizionat­e sul retro dei capannoni, quindi poco visibili. Ed è lì che la polvere al Pcb veniva miscelata al rottame, sempre secondo la logica del «panino» multistrat­o, in modo che all’uscita i camion fossero apparentem­ente a posto. prova del nove: i risultati della pesa, secondo la quale il materiale corrispond­eva agli ordinativi.

A testimonia­nza degli elementi indiziari anche alcune intercetta­zioni. Ma se ne riparla in aprile.

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