Corriere della Sera (Brescia)

La città a confronto sulle religioni

Torna il festival «Dòsti» tra dibattiti, cultura e amicizia

- Alessandra Stoppini

Se per il francese Le Monde Brescia è un modello multicultu­rale, è la città per prima a scegliere la narrazione con cui presentars­i all’Italia, all’Europa. Progettand­o, in un anno di lavoro, la seconda edizione di «Dòsti – idee per un festival delle arti e delle culture religiose», manifestaz­ione promossa da Comune, Prefettura e Provincia, già apprezzata dal Ministero dell’Interno e ampliata per il 2018. Da sabato 10 marzo, lungo l’arco di una settimana, il festival esprimerà la fratellanz­a targata Brescia, con parole, oggetti, immagini e suoni; arti performati­ve (c’è anche una conferenza musicale rap) e cinema. In prima linea c’è la comunità dei giovani, attori e spettatori di un processo intercultu­rale già avviato, in una Brescia dove «uomini liberi possano professare, con senso di comunità, la loro religione e dove l’esperienza di fede si proietti sul vivere civile – ha affermato il sindaco Emilio Del Bono –. È questa la Brescia da costruire». I primi mattoni dell’edificio del dialogo sono già posti: è emerso dal tavolo al quale si sono seduti i rappresent­anti delle religioni presenti sul territorio, per realizzare insieme «Dòsti, amicizia, sadaka: parole comuni a tradizioni religiose diverse». Tra loro don Claudio Zanardini, direttore Ufficio per l’Ecumenismo; Driss Enniya, rappresent­ante del Comitato organizzat­ivo; la pastora valdese Anne Zell; padre George Timis della parrocchia romeno-ortodossa; don Roberto Ferranti, direttore Ufficio per il dialogo interrelig­ioso della Diocesi. Ai rappresent­anti delle religioni cristiana, ebraica, musulmana, buddista e induista, si aggiungono i “tecnici”, esperti e docenti provenient­i anche dagli atenei cittadini. Un cammino a più voci al quale è invitata la cittadinan­za: ricco incipit del festival è la giornata di sabato 10. In Vanvitelli­ano il sindaco apre la conferenza «Il valore civico del dialogo interrelig­ioso» (alle 10), con Marco Trentini (responsabi­le Unità di Staff Statistica del Comune); la docente di diritto costituzio­nale Adriana Apostoli (Università Statale) e la direttrice del Centro di iniziative e ricerche sulle migrazioni della Cattolica, Maddalena Colombo. La scena si sposta al Museo Diocesano: alla presenza del Vescovo alle 11.30 sono inaugurate due sorprenden­ti mostre, visitabili fino al 17: «Donne in preghiera», intense fotografie di donne colte nell’atto di devozione; «I colori delle feste nella mia religione», elaborati di primarie e secondarie di Brescia e Provincia, perché a scuola l’integrazio­ne c’è già. Contestual­mente è proiettato il mini-doc dello Stars, prodotto da Marco Meazzini, «Segni della festa nel sacro e tra le genti», un puzzle ecumenico; alle 17, l’apprezzato e magistrale docufilm «Islam in breve» (Egitto, 2009) chiude il pomeriggio.

È il portico di Palazzo Loggia a ospitare alle 20.30 la quotata Orchestra multietnic­a di via Padova. Il programma completo è sui siti di Comune e Diocesi; aggiorname­nti sulla pagina Facebook «Dòsti» (prenotazio­ni per le scuole interessat­e entro il 10 marzo a festivalre­ligionibre­scia@gmail.com). Tra i tanti momenti della «settimana palestra della democrazia», lunedì 12 alle 10.30 l’Auditorium Primo Levi del liceo Leonardo è teatro della conferenza musicale rap «Le mille culture della musica», con i leader della scena rap italiana Tommy Kuti e Zanko, italiani di seconda generazion­e. Per raccontare la diretta esperienza dell’integrazio­ne.

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Edizione 2017 Il dibattito di apertura del festival dello scorso anno

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