Dazi Usa sull’acciaio I bresciani pronti al contraccolpo
Preoccupa la possibile «invasione» cinese
Le dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti Donald Trump sull’introduzione di dazi sull’acciaio (25%) e sulle importazioni di alluminio (10%) hanno messo in subbuglio il mondo siderurgico. Non tanto tra i produttori bresciani che in America non hanno il loro mercato di sbocco principale ma a preoccupare sono piuttosto le ritorsioni di altri Paesi (nuovi dazi) e il possibile ulteriore arrivo di acciaio made in Cina sul mercato europeo e non solo.
E mentre anche a Brescia si attende la firma definitiva sotto al provvedimento che potrebbe essere annacquato da eventuali esenzione dai dazi, la reazione europea non si è fatta attendere.
«Non rimarremo seduti senza far nulla mentre la nostra industria viene colpita da misure sleali che mettono a rischio miglia di posti di lavoro in Europa» ha commentato il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker. I giorni che mancano alla firma definitiva del provvedimento saranno utilizzati per studiare le contromisure compatibili con le regole del commercio internazionale (Wto) per «bilanciare la situazione».
Stando ai dati 2017 di Eurofer che raggruppa i produttori europei di acciaio, i nuovi dazi si faranno sentire sul totale dei 35 milioni di tonnellate di acciaio importati dagli Stati Uniti per un controvalore di 30 miliardi di dollari. «Da un giorno all’altro — si legge nella dichiarazione del direttore generale di Eurofer, Axel Eggert riportata da Siderweb — le esportazioni di acciaio dell’Ue verso gli Usa, pari a 5 milioni di tonnellate nel 2017, saranno drasticamente ridotte del 50% o più. Lo stesso avverrà con tutti gli altri Paesi che esportano acciaio negli Stati Uniti. Prevediamo che i nuovi provvedimenti potrebbero limitare le importazioni statunitensi fino a un massimo di 20-25 milioni di tonnellate. In pratica più della metà delle importazioni totali dell’Unione europea dello scorso anno quantificabili in 40 milioni di tonnellate. Nel contesto attuale della massiccia capacità globale di acciaio in eccesso, i mercati saranno costretti a intraprendere azioni preventive per evitare l’interruzione del mercato interno a seguito del probabile dirottamento dei flussi commerciali destinati in precedenza agli Usa». I produttori europei hanno quindi ricordato che oltre ad accogliere favorevolmente la risposta della Commissione europea, sarà importante «che i governi continuino a concentrarsi sull’affrontare le cause profonde dell’overcapacity globale».