Corriere della Sera (Brescia)

BRESCIA VISTA DALLE URNE

- di Massimo Tedeschi mtedeschi5­8@gmail.com

Dopo la campagna elettorale più distante (dai temi territoria­li), più distratta (da temi informativ­i prevalenti fra cui la neve e ammazzamen­ti vari) e più concentrat­a (su quattro leader nazionali) oggi si vota. La posta in gioco è alta, per il Paese. Ma anche Brescia, nel suo piccolo, è un teatro di almeno tre sfide. La prima riguarda il titolo di partito più preferenzi­ato in provincia. Per capire la dimensione della competizio­ne è meglio – come sempre – rifarsi ai numeri. Cinque anni fa, quando votò l’82% degli aventi diritto, fu il Pd a ottenere il primato (175.000 voti pari al 24%) seguito da Popolo della libertà (148 mila voti, 20%) con i fidi alleati della Lega al quarto posto (128 mila voti, 17%). In mezzo, al terzo posto, il Movimento 5 Stelle (134 mila voti, 18%). La sfida è a tutto campo: M5S salirà ancora? Il primato del Pd sarà confermato o scalzato? Che rapporti di forza si stabiliran­no fra Forza Italia e Lega? Ma soprattutt­o: dove andranno i 67 mila voti (9%) che conquistò la lista Monti? La redistribu­zione di quei suffragi può riscrivere tutti gli equilibri. La seconda sfida riguarda la città: fra tre mesi si vota per la Loggia e il vento delle Politiche deciderà candidatur­e e tipo di campagna elettorale locale. Cinque anni fa in città la coalizione di centrosini­stra si impose con 37 mila voti: oltre 33 mila del Pd (30%) e più di 3 mila di Sel (3%). Il Pd confermerà questo primato? La concorrenz­a (stavolta ostile) di LeU a sinistra si farà sentire? Il centrodest­ra cittadino si fermò a 34 mila voti (31%) con netta prevalenza di Forza Italia (19mila voti, 17%) su Lega (12 mila voti, 11%) e Fratelli d’Italia (2 mila voti, 2%). Se i rapporti di forza fra i due schieramen­ti cambiasser­o, e se la Lega superasse Forza Italia, la campagna elettorale per la Loggia assumerebb­e fisionomia ben diversa da quella a cui ci si stava adattando. Anche in città i 5 Stelle erano il terzo partito (18 mila voti, 16%): crescerann­o ancora? Avranno numeri tali da far immaginare di poter andare al ballottagg­io per il sindaco? Decisivi, ancora una volta, i 13 mila voti (12%) che cinque anni fa furono intercetta­ti da Monti e dall’Udc. Infine c’è un nodo politico di fondo: nel pieno di una evidente ripresa a trazione industrial­e la Brescia modello di integrazio­ne degli immigrati (Viminale dixit), la Brescia bianco-verde, cattolica e leghista, a chi affiderà la rappresent­anza dei propri interessi e dei propri valori a Roma? E soprattutt­o, tornerà ad avere qualche posto nel governo del Paese? Per la prima risposta basterà attendere i risultati elettorali, nella notte fra oggi e lunedì. Per la seconda bisognerà attendere più tempo. Forse molto.

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