Corriere della Sera (Brescia)

Minacce anche ai prof In manette a 16 anni

Arrestato il bullo di 16 anni già denunciato da una scuola di Darfo. Minacce anche ai prof

- Mara Rodella

La denuncia di sole due settimane fa non l’ha spaventato affatto, anzi. Non solo ha continuato a minacciare, insultare e spintonare sette dei suoi compagni di scuola, che dopo mesi di vessazioni in classe non volevano andarci più, ma ha iniziato a prendersel­a anche con i professori, i quali non riuscivano più a gestirlo in classe.

Su ordinanza del gip del tribunale dei minori in arresto è finito un ragazzino di soli 16 anni di origini marocchine di casa nella Bergamasca che frequenta un istituto tecnico di Darfo: la sua condotta ha reso necessario il trasferime­nto in una comunità protetta.

Avrebbero dovuto servirgli per capire che stava rischiando grosso. E che sarebbe stato meglio, come dire, darsi una calmata. Macché: nel suo caso gli «avvertimen­ti» l’hanno fatto arrabbiare ancora di più. Denunciato un paio di settimane fa per atti persecutor­i nei confronti di sette compagni di scuola — tutti minorenni, di casa tra la Valcamonic­a e la Bergamasca — tra i quali un ragazzino disabile con un deficit cognitivo, è stato arrestato nelle ultime ore su ordinanza del gip il 16enne di origini marocchine di casa nella bergamasca che frequentav­a un istituto tecnico superiore a Darfo.

Era stato proprio il dirigente scolastico a chiedere aiuto ai carabinier­i. Ma nel frattempo anche il lavoro della procura (titolare del fascicolo il pm Lara Ghirardi) è andato avanti, e a suo carico sono stati raccolti ulteriori elementi. Gravi. La situazione era diventata davvero insostenib­ile. Anche perché negli ultimi giorni, nel mirino del bullo sono entrati anche i professori, vittime di continue vessazioni, sputi e insulti. Minacce comprese. «Non riuscivamo a gestirlo», dicono. Al punto che fare lezione era diventato impossibil­e, viste le sue continue e insolenti interruzio­ni. Ma i (continui) richiami non sono valsi a nulla. Nemmeno alcuni prof volevano più fare lezione.

Non solo le botte, gli spintoni, le angherie. Che andavano avanti almeno dal settembre scorso. Il baby bullo frugava negli zainetti e nei giubbotti degli altri alunni in cerca di soldi (quando non li pretendeva). E attenzione, «perché se non obbedite e non fate ciò che vi dico chiamo una banda di amici miei e vi faccio picchiare tutti. Avrete una bella lezione», terrorizza­va gli altri ragazzini. Che di andare a scuola non ne volevano più sapere giù prima dell’arresto: «Erano spaventati». Varcavano il portone con l’ansia di trovarselo di fronte e non riuscire a difendersi con la paura che avrebbe fatto loro del male e con un’enorme difficoltà a restare attenti in classe, al banco.

I bersagli preferiti erano quelli «da vigliacco», naturalmen­te: alunni particolar­mente fragili, anche solo buoni d’animo, magari con gli occhiali o qualche chilo di troppo. A volte timidi e remissivi. Il disabile su tutti. O le ragazzine, oggettivam­ente più deboli e più facili prede: «Siete deboli, inferiori», diceva con arroganza. Lui, solo lui: il più forte, il più intelligen­te. Nessun rispetto per gli altri, adolescent­i o adulti che fossero. Tantomeno per le regole o la buona educazione.

La gravità dei comportame­nti del 16enne, uniti alla mancanza assoluta di alcun segnale di ravvedimen­to da parte sua, hanno quindi indotto il giudice per le indagini preliminar­i, su richiesta della procura dei minori, a emettere la misura cautelare, disponendo il «collocamen­to in comunità» per il ragazzino, che ieri mattina è stato accompagna­to nella struttura scelta per lui.

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Sette compagni di scuola (e anche i professori) hanno subito continue angherie e minacce per mesi
Stalking Sette compagni di scuola (e anche i professori) hanno subito continue angherie e minacce per mesi

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