Corriere della Sera (Brescia)

La rivincita dei trattori: «Vie pulite grazie a noi»

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Insultati quando rallentano il traffico estivo, i trattori hanno salvato le strade bresciane in questi giorni di forti nevicate. Senza l’intervento dei mezzi, centinaia di automobili sarebbero rimaste bloccate su strade ostaggio di freddo e gelo. «Abbiamo facilitato la vita al postino e al fornaio, a chi si muove per lavoro, a chi vive nelle frazioni. La viabilità del reticolo minore — sostiene Francesco Martinoni, presidente di Confagrico­ltura Brescia — è garantita dai mezzi delle aziende agricole». Una disponibil­ità, quella dei coltivator­i, che «ci fa guardiani del territorio: forse bisognereb­be ricordarse­lo d’estate, quando c’è la trinciatur­a del mais». E i grossi carichi di granoturco innervosis­cono i tanti automobili­sti. Provate a fare i conti dei «soldi risparmiat­i dalle amministra­zioni» è l’invito di Ettore Prandini, presidente della Coldiretti. Che ricorda l’importanza dei contratti di gestione per le calamità che tutti i sindaci sottoscriv­ono con le aziende agricole. «Se per spalare la neve e liberare le strade i Comuni dovessero acquistare i mezzi, sa quanto spenderebb­ero? Con questi contratti il costo è minimo». Gli agricoltor­i, remunerati, mettono a disposizio­ne i loro trattori e la collettivi­tà risparmia. Con 6-7 aziende coinvolte per ognuno dei 205 comuni della provincia, si può immaginare un esercito di oltre mille mezzi agricoli coinvolti nella battaglia della neve. Certo, se i trattori hanno contribuit­o a salvare le strade bresciane, è pur vero che per Prandini bisogna cambiare rotta. «Mi auguro che il governo non investa solo sulle autostrade. C’è bisogno di molta più manutenzio­ne sulla viabilità secondaria». (m.tr.)

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