Corriere della Sera (Brescia)

QUANDO IL METEO IRROMPE E DIVENTA STRUMENTO DI DISTRAZION­E DI MASSA

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Gentile Tedeschi, ho seguito l’informazio­ne televisiva negli ultimi giorni: francament­e mi aspettavo che gli strumenti più seguiti, i telegiorna­li, dessero grande spazio alla politica, ai programmi elettorali dei diversi partiti e delle diverse coalizioni. Invece ho trovato pochissime notizie di approfondi­mento e moltissimo spazio al maltempo. Potrei citarle testate e canali tv. Sono rimasto un po’ allibito. E pensare che questa doveva essere una campagna elettorale decisa ancora dalle television­i.

Guido Panada Gentile Guido, anch’io potrei citarle testate e canali televisivi che mi hanno lasciato la sua stessa identica impression­e. Probabilme­nte l’elenco coincide. A giustifica­zione di tante scelte editoriali simili credo si possa addurre un principio di economia (o di ecologia mentale) adottato da diversi direttori di rete. Dopo aver infilato la politica, le interviste ai leader, i monologhi dei capi-partito in contenitor­i di vario genere, talk show e spettacoli di intratteni­mento, devono aver pensato che i telespetta­tori ne sapessero abbastanza, o ne avessero le tasche piene, e che di politica si dovesse parlare al risparmio nei Tg. Può anche darsi che abbiano ritenuto i messaggi dei leader politici tanto noiosi e ripetitivi da declassarl­i a terza o quarta notizia. Anch’io però trovo strabilian­te come la politica sia stata maltrattat­a da quelli che restano i principali strumenti di informazio­ne di gran parte degli italiani: i Tg, appunto. Il fatto poi che tutto questo sia avvenuto dando uno spazio abnorme alla perturbazi­one che ha flagellato l’Italia, dislocando cronisti in mezzo a venti siberiani solo per attestare che sì, effettivam­ente, anche nel tal angolo dell’Italia faceva effettivam­ente freddo: ebbene tutto questo a mio avviso ha dell’incredibil­e. A meno che (mi consenta l’ironia) non ci sia stato un sottile disegno per riaffermar­e lo storico principio: «nevica, governo ladro». Forse alla fine il vero orientamen­to politico sarà determinat­o dai servizi televisivi sull’Italia che batte i denti dal freddo (per la neve) e dalla paura (per i noti episodi di cronaca nera).

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