«Merito di Salvini ora avanti con le riforme»
«Resterò in mezzo alla gente», l’impegno del neogovernatore Aggressione con l’accetta a un militante: paura in via Bellerio
«Riprenderemo il cammino delle riforme e di 23 anni di buon governo». Attilio Fontana esordisce da presidente della Regione Lombardia con le idee chiare: «La vittoria è merito di Salvini».
L’unico strappo (pubblico) che il neo presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, concede alla gioia per il successo dura giusto lo spazio di qualche secondo. Assalito dai flash al suo ingresso nella sala stampa di via Bellerio, si lascia andare a un ampio sorriso. «Ho vinto, sì ho vinto», ripete mostrando il gesto della vittoria con le dita. L’ex sindaco di Varese, proiettato a sorpresa sulla ribalta dopo il passo indietro del governatore uscente Roberto Maroni, si impone con numeri che vanno anche oltre le aspettative e i risultati di cinque anni fa. A oltre metà scrutinio, Fontana sfonda quota 50 per cento. I suoi 53 punti superano anche quel 42,82 per cento che permise al suo predecessore di entrare al 35esimo piano di Palazzo Lombardia. «Sicuramente è merito di Salvini e della Lega. Le elezioni regionali — riconosce — hanno subito il traino delle elezioni nazionali».
Il distacco su Giorgio Gori, che si ferma al 26 per cento, veleggia sopra i 20 punti. Cresce intanto in Lombardia il Movimento Cinque Stelle, che con Dario Violi raccoglie il più del 16 per cento, facendo meglio il 13,63 per cento del 2013, pur rimanendo lontani dai picchi nazionali. La candidatura di Onorio Rosati per Liberi e Uguali, invece, non supera la soglia di sbarramento per eleggere almeno un consigliere al Pirellone.
Nel giorno dello spoglio, la distanza tra i due principali contendenti è evidente fin da subito. Ma Fontana preferisce non sbilanciarsi. Aspetta. E rimanda l’appuntamento con la stampa più volte. «Vogliamo vedere numeri un po’ più certi», ripetono i suoi collaboratori. Incontra i giornalisti quando la sconfitta dello sfidante è un dato ampiamente certificato. Al suo fianco c’è il segretario lombardo del Carroccio, Paolo Grimoldi, come sempre durante questa sua corsa al Pirellone. Per ore l’ex sindaco di Varese ha atteso rinchiuso nella storica sede della Lega, dove arriva dopo che il suo leader nazionale ha già commentato i risultati nazionali. Una volta davanti ai microfoni, Fontana indica la rotta dei prossimi cinque anni. «È un risultato bellissimo. Ringrazio tutti quelli che mi hanno accompagnato in questa campagna. Riprenderemo il cammino di questi 23 anni di buon governo del centrodestra, ma con la grande novità della riforma per l’autonomia, che sarà un punto di riferimento. Vogliamo partire subito, dobbiamo risolvere i problemi dei cittadini». Torna a scusarsi per l’uscita sulla «razza bianca», e promette: «Continuerò a stare in mezzo alla gente».
La promessa di continuità è confermata dai saldi rapporti che lo legano a Maroni. Che si affida a un tweet per salutare la vittoria di quello che sarà «mio degnissimo successore». «Con Maroni — conferma Fontana — abbiamo già in programma una serie di incontri per parlare delle questioni sul tavolo». Il neo presidente lancia segnali di distensione anche verso Gori, a cui riconosce fair play, e promette buoni rapporti con Beppe Sala: «Con lui ho un ottimo rapporto. Per me le istituzioni non hanno colore: Milano è fondamentale e collaborerò con chiunque sia il sindaco».
Prima della conferenza stampa, fuori programma a pochi metri da via Bellerio. Un italiano pregiudicato, armato di un’ascia di 50 centimetri e in stato confusionale, prova ad aggredire un dipendente di Radio Padania lanciando frasi sconclusionate contro la Lega. Nessuno rimane ferito. L’uomo è stato arrestato per violenza, resistenza a pubblico ufficiale, minaccia aggravata e detenzione a fini di spaccio.
Lo spirito delle riforme
Riprenderemo il cammino di questi 23 anni di buon governo del centrodestra in Regione, ma con la grande novità della riforma per l’autonomia, che sarà un punto di riferimento. Vogliamo partire subito
I rapporti istituzionali
Ho un fitto programma di incontri con Maroni. Con Sala ho un ottimo rapporto, e comunque ritengo che le istituzioni non abbiano colore: Milano è fondamentale e chiunque sia il sindaco, collaborerò certamente