Si va verso un ballottaggio con i giochi che si riaprono
Un bel ballottaggio vecchia maniera, col centrodestra avanti di qualche punto e Cinque Stelle fuori dai giochi. Così sarebbe andata domenica se si fosse votato anche per la Loggia. Il confronto tra voto politico e amministrativo è sbagliato, spesso ingannevole, le coalizioni non sono mai identiche né tanto meno lo è l’elettorato, ma l’esito della consultazione di domenica qualche spunto su come potrebbe andare tra qualche mese lo fornisce. Piccolo ripasso su come andò nel 2013: al primo turno delle amministrative,
65% di affluenza e corpo elettorale simile a quello di oggi, il sindaco uscente Adriano Paroli e lo sfidante Emilio del Bono ottennero entrambi 34 mila e passa voti, di poco sopra al 38%, con uno scarto minimo. Terzi incomodi Francesco Onofri (Civica), Laura Gamba (Cinque Stelle) e Laura Castelletti (Civica), tutti con pacchetti di voti tra i 6 e i 7mila e percentuali intorno al 7%. Al secondo turno Del Bono fece il pieno, salendo fino quasi 47mila voti (grazie anche all’alleanza con Castelletti) mentre Paroli si fermò a 36mila voti. Il voto politico, pochi mesi prima, aveva fatto prendere al centrosinistra il 34% dei consensi, il 31% circa al centrodestra, un po’ meno del 17% al Cinque Stelle. Cinque anni fa il centrosinistra (insieme a Sel) era insomma in testa già alle elezioni politiche, in un contesto senz’altro più favorevole e anche un po’ più mosso (c’erano la Civica di Monti e Fare per fermare il declino, insieme un pacchetto di quasi 17mila voti). Seconda osservazione: come spesso accade formazioni come il Cinque Stelle tendono a essere premiate in misura maggiore nel voto politico che non in quello amministrativo, dove di solito c’è un’offerta civica più ampia e soprattutto c’è un sistema di voto che tende a premiare le coalizioni ampie. In città cinque anni fa il Cinque Stelle prese il 17% alle politiche e il 7% pochi mesi dopo. Fatto il ripasso, vediamo come è andata questa volta. Il Cinque Stelle, con percentuali e voti di poco superiori a cinque anni fa sembra fuori dai giochi per la prossima scalata alla Loggia. Il centrodestra, in formazione simile rispetto al 2013, si ritrova con il 40,84% dei consensi, poco meno di 43mila voti. Il centrosinistra ha 33.600 voti, ai quali aggiungere i 4.900 ottenuti da Donatella Cagno di Liberi e Uguali. Ipotizzando ovviamente che tutte le anime di Leu non abbiano più mal di pancia e sostengano compattamente Del Bono. I loro voti insieme arrivano a 38.300, non troppo distanti dal centrodestra. Fatte le somme l’ipotesi del ballottaggio (con i Cinque Stelle possibile ago della bilancia) sembra la più probabile e la competizione assai più aperta di quanto si pensasse fino a qualche settimana fa. Di sicuro, da ieri, Emilio Del Bono è un po’ meno tranquillo.