Corriere della Sera (Brescia)

Asili e burocrazia priorità in agenda Ma parte l’avviso agli alleati di FI: più poteri in giunta

- P. Lio

Continuità, sì. Ma quella tra Roberto Maroni e Attilio Fontana non sarà una semplice staffetta. Qualcosa, dopo i risultati del voto, cambierà a Palazzo Lombardia. Se non nelle politiche, di sicuro nei sempre più difficili rapporti tra alleati. Gli equilibri in giunta subiranno qualche scossone. A recapitare il messaggio a Forza Italia è Paolo Grimoldi. Il segretario lombardo del Carroccio non perde tempo. Forte di quei numeri che a spoglio ancora in corso danno i salviniani a cifre doppie rispetto agli azzurri. «La politica si fa con numeri, di conseguenz­a i rapporti di forza saranno in base ai numeri elettorali», avverte.

L’ultima giunta era figlia di ben altri risultati, tradotti in una rappresent­azione paritaria nella squadra di governo: sei alla Lega, sei all’allora Pdl (quattro di Forza Italia e due centristi) e un assessore a testa per Fratelli d’Italia e la civica di Maroni. L’avanzata leghista ora però peserà: ripetono tutti dalle parti di via Bellerio. Il totonomi è appena partito. Anche se Fontana prova subito a sottrarsi al gioco: «Per il momento non dico nulla, in ogni caso saranno nomi di qualità».

Forza Italia punta a ottenere cinque posti, ma viste le premesse sembra difficile venga accontenta­ta. Se nel numero di assessorat­i o nel peso delle poltrone, si vedrà. Gli antichi patti garantireb­bero agli azzurri la Sanità, dove potrebbe essere confermato l’uscente Giulio Gallera. A meno che per lui non si aprano le porte della vicepresid­enza della giunta, o lo scranno più alto dell’aula del Pirellone. In quel caso il super assessorat­o potrebbe finire nelle mani di un tecnico. Circola l’ipotesi Alberto Zangrillo, medico di fiducia di Silvio Berlusconi, ma sarebbe una nomina difficile da digerire per il Carroccio. Anche per Fabrizio Sala si va verso la riconferma. Mentre per i nuovi ingressi circola il nome di Fabio Altitonant­e. In casa Lega sono invece i luogotenen­ti di Salvini a essere pronti al grande passo: da Davide Caparini a Giacomo Stucchi fino a Luca Brignoli. Per tutto il resto a pesare saranno le preferenze raccolte.

Dove sarà continuità, sarà nei primi passi programmat­ici del neo governator­e. Che ha già indicato le sue priorità. La prima è continuare sul cammino dell’autonomia, confidando in una rapida ratifica da parte del nuovo Parlamento dell’accordo già raggiunto tra governo e il trio Lombardia-Veneto-Emilia Romagna. Poi «ampliare la platea di famiglie che potranno accedere ai nidi gratis e rendere più semplice il rapporto tra i cittadini e la pubblica amministra­zione semplifica­ndo le procedure. Di sburocrati­zzazione — ricorda Fontana — hanno parlato in tanti e da anni, io spero di riuscire a dare una soluzione concreta». C’è anche il capitolo case. Per Aler, l’ex sindaco di Varese promette maggiori risorse per intervenir­e sul patrimonio di case popolari regionali e una soluzione per «ripristina­re la legalità, come mi hanno chiesto i cittadini».

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I carabinier­i nella strada della sede leghista dopo l’aggression­e a un militante (foto LaPresse)
I controlli I carabinier­i nella strada della sede leghista dopo l’aggression­e a un militante (foto LaPresse)

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