Morgan e Maniscalco, è pura telepatia (jazz)
Ritorna la musica jazz al Teatro Grande, che chiama sul palco un duo d’eccezione, quello formato dal pianista bresciano Emanuele Maniscalco e dal contrabbassista californiano Thomas Morgan. Un palcoscenico che per l’occasione si palesa a festa con il più suggestivo dei suoi allestimenti, quella Sala Borsoni che inverte la prospettiva della platea e capovolge il punto di vista dello spettatore, raccogliendo pubblico e musicisti su un’intima ribalta.Morgan, 37 anni ad agosto, personalità musicalmente dotata e poliedrica quanto schiva e riservata, è tra i contrabbassisti più preziosi che gli Stati Uniti abbiano dato a questo nuovo secolo. Ha collaborato con musicisti tanto diversi quali Paul Motian e Steve Coleman, Bill Frisell e Ken Werner, anteponendo in ogni incontro la condivisione e l’espressività allo sfoggio e al virtuosismo. Ugualmente sensibile e ricercato è Emanuele Maniscalco ( foto), classe 1983, che vive tra Brescia e la Scandinavia e fa parlare di sé sin da quando, ancora adolescente, fu chiamato da Enrico Rava nel suo quartetto Under 21. Batterista originale ed esplorativo, da tempo si esprime con le stesse, peculiari doti anche alla tastiera del pianoforte, moltiplicando le collaborazioni, boreali e non, e sviluppando progetti personali con i principali esponenti della scena contemporanea. I due si sono trovati per la prima volta cinque anni fa in Danimarca, dove il loro telepatico incontro — «un mix, senza alcun compromesso, di verità e di mistero, d’imperfezione e di vita» — è documentato nell’album Copenaghen Season: tre libere improvvisazioni catturate con un microfono collegato a uno smartphone, che testimoniano della profonda sintonia dei due musicisti. Nel frattempo, la prima di queste improvvisazioni per mano di Maniscalco è diventata una ballad dall’andamento pop che, insieme a un’altra mezza dozzina di composizioni, farà da filo conduttore alla performance di questa sera, dove il principale motivo d’interesse risiederà però nell’arcano fascino dell’incontro, dell’estemporaneità e dell’interplay. Ore 20.30, ingresso 15/10 euro. (l.r.)