Perugia è amara Il Brescia termina la striscia positiva
Dopo 38 giorni senza sconfitte, arriva il ko a Perugia
Un buon inizio, poi il buio. Nella risaia del Curi, reso pesante dalla pioggia, la squadra di Boscaglia torna alla sconfitta dopo 38 giorni. Il recupero della sesta di ritorno sorride agli umbri, ben disposti in campo, più convinti e furbi. Decidono le reti di Cerri e Di Carmine, una per tempo. Il Brescia resta fuori dalla zona play out, ma lunedì a Novara sarà una sfida salvezza.
Una sconfitta meritata, resa meno amara solo dall’esito delle partite precedenti. Il Brescia può tornare da Perugia senza il muso lungo solo se guarda alla classifica, ancora serena grazie al tesoretto di 10 punti accumulati prima della trasferta stregata al Curi. Una settimana fa si sarebbe assistito a un match di hockey su ghiaccio e la gara fu annullata. Stavolta, è stato invece un incontro di calcio con sfumature di pallanuoto e rugby: il manto erboso del Curi, appesantito dalla pioggia delle ultime ore, ha rallentato la fascia di campo vicina alle due panchine annullando dalla contesa, di fatto, gli esterni offensivi del Brescia su cui Boscaglia fa gravare buona parte della manovra. Auto esclusisi Embalo e Furlan, le trame in orizzontale hanno creato solo danni e la superiorità numerica a centrocampo del Perugia ha fatto il resto. Le rondinelle, partite a razzo (due occasioni nitide create da Torregrossa e Embalo nei primi tre minuti), si sono spente a poco a poco senza mai uscire dalla partita e allo stesso tempo senza mai rientrare in gioco, colpite dai due gol — uno per tempo — di Cerri e Di Carmine. Dopo 38 giorni, è arrivato così un ko che è nell’ordine delle cose solo se si guarda al valore dell’avversario: ha colpito la fisicità di un Perugia che, se avesse trovato prima l’equilibrio tattico garantito dal 3-5-2, sarebbe ora a battagliare per la promozione diretta (si è issato invece in zona play off, dopo una lunga rincorsa). I dieci giorni senza partite nelle gambe hanno forse pesato, ma la condizione di partenza era uguale per la squadra di Breda, parsa più compatta e pronta, persino furba in alcuni passaggi cruciali della sfida. Decisivo quello dell’1-0 di Alberto Cerri al 14’, abile a spedire in rete una palla sporca seguita a un’azione da calcio d’angolo, non senza colpe collettive della difesa bresciana. L’attaccante di proprietà della Juventus ha sfruttato le sue doti da aspirante Toni: di- spone di forza fisica e ha piedi educati, è stato l’uomo in più del Grifo insieme a Mattia Mustacchio, uno dei tanti ex (tra cui Diamanti, all’esordio con la maglia del Perugia), un trattore sulla fascia destra e co protagonista nel 2-0 del 7’ della ripresa, con un assist al bacio per Di Carmine. Nonostante qualche tentativo di Caracciolo, il Brescia ha ammainato lì bandiera bianca e tra gli uomini alzatisi dalla panchina — Spalek, Bisoli e il redivivo Rivas — nessuno ha dato pepe a una partita senza più sapore. In discesa anche Curcio, tra gli altri, a disagio nella palude. Era una gara, per questo ne è stato esentato Tonali, dove bisognava sporcarsi i pantaloncini. Al Brescia è mancata benzina più che grinta, stavolta giocare a nervi distesi non ha giovato. In tal senso, arriva a puntino la prossima trasferta a Novara, uno scontro direttissimo. Lunedì, sì, guai a sbagliare.