Corriere della Sera (Brescia)

«Concretezz­a» Il teorema Caparini applicato da Fontana

- Di Giuseppe Arrighetti

da poco passato mezzogiorn­o e, a Milano, Attilio Fontana, Roberto Maroni e Matteo Salvini stanno preparando la conferenza per commentare il trionfo della Lega. Con loro c’è Davide Caparini, lo storico esponente lùmbard di Vezza d’Oglio che dopo ventidue anni alla Camera dei Deputati ha salutato Roma per intraprend­ere una nuova fase della sua vita politica. Ritroverà i tre leader alle 14 a Palazzo Lombardia, ma intanto si è infilato le scarpette e ha iniziato a correre per le strade di Milano. Smartphone e auricolari però sono sempre connessi.

Dopo aver curato la campagna elettorale di Maroni nel 2013, a gennaio è stato chiamato da Fontana per aiutarlo a vincere e lui, Caparini, non ha mai avuto dubbi: «Per percepire che il favore dei lombardi era ancora dalla nostra parte bastava scendere in un mercato oppure volantinar­e fuori dalle fabbriche. Sicurament­e l’esito regionale è stato influenzat­o, questa volta più che mai, dal trend nazionale: la gente voleva dare un segnale forte al governo uscente, e noi ne abbiamo beneficiat­o. Ma i lombardi hanno anche voluto premiare un buon governo che ha portato la Lombardia a essere il motore d’Italia e tra le regioni economicam­ente più forti d’Europa». Giorgio Gori ha perso malamente persino nella sua provincia, Bergamo: «L’unica nota polemica che abbiamo impiegato nelle scorse settimane contro il nostro avversario è che Gori ha utilizzato la sua carica di sindaco di Bergamo come trampolino di lancio per altre sue ambizioni politiche».

Caparini a Fontana ha suggerito di impostare una comunicazi­one molto pragmatica e concreta «perché anche i lombardi sono così» e il neo presidente ha annunciato che il primo provvedime­nto sarà quello di estendere la gratuità degli asili nido. «Accanto a questa misura ci sono tanti alÈ tri progetti e abbiamo indicato chiarament­e dove andremo a reperire le risorse necessarie». Ma allargando l’orizzonte, il sogno è quello dell’autonomia: «Vogliamo proseguire sulla strada intrapresa con il referendum di ottobre. Nel nostro programma però non abbiamo “speso” nessuno dei 54 miliardi di euro che ogni anno vengono versati a Roma e che non tornano indietro proprio perché non vogliamo gettare fumo negli occhi dei nostri cittadini. Sarebbe stato facile per noi dire: “Quando avremo queste risorse faremo...”. No, non lo abbiamo fatto perché sappiamo che l’autonomia sarà uno strumento potentissi­mo ma che deve ancora essere conferma- to da Roma. C’è un primo accordo su materie importanti, ma dovrà essere il prossimo Parlamento a vagliarlo e ad approvarlo. Ma sento in giro che tutti sono a favore dell’autonomia dei territori, quindi non credo che ci saranno particolar­i problemi». L’autonomia però non deve essere solo economica e finanziari­a: «Vogliamo che sia anche legislativ­a. Basta un esempio: per il blocco delle assunzioni nel settore pubblico, noi in Lombardia abbiamo il comparto sanitario paralizzat­o, non possiamo assumere né medici né infermieri. L’autonomia dovrà essere anche questa».

In attesa che Fontana definisca la sua giunta e la sua squadra, nella quale Caparini potrebbe trovare spazio, l’ex onorevole camuno guarda a Roma senza rimpianti: «Sono stato alla Camera 22 anni. Quella stagione è finita, e non ho rimpianti. Esco dal Parlamento a testa alta, non ho mai dovuto vergognarm­i di essere onorevole, nonostante l’ondata contro la casta, perché ho svolto il mio compito con correttezz­a. Questo la gente me lo ha sempre riconosciu­to».

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Storico esponente lùmbard di Vezza d’Oglio, dopo 22 anni alla Camera dei Deputati, ha lasciato Roma per intraprend­ere una nuova fase della sua vita politica. Dopo aver curato la campagna elettorale di Maroni nel 2013, a gennaio è stato...
Davide Caparini Storico esponente lùmbard di Vezza d’Oglio, dopo 22 anni alla Camera dei Deputati, ha lasciato Roma per intraprend­ere una nuova fase della sua vita politica. Dopo aver curato la campagna elettorale di Maroni nel 2013, a gennaio è stato...

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