Corriere della Sera (Brescia)

In soli cinque anni quasi dimezzati i parlamenta­ri bresciani: da 20 a 12

Exploit della Lega che manda a Roma sei dei suoi Due rappresent­anti per Pd, Forza Italia e Cinque Stelle

- Matteo Trebeschi

Con la nuova legge elettorale, tra seggi uninominal­i e listini bloccati con dentro i cosiddetti «catapultat­i», Brescia porta in parlamento 12 tra deputati e senatori: metà del Carroccio, due a testa per Forza Italia, Pd e Cinque stelle. E pensare che nel 2013 la «delegazion­e» della provincia contava 20 volti tra Montecitor­io e Palazzo Madama.

Ora il boom della Lega (33%) determina l’elezione di ben sei parlamenta­ri, quattro dei quali sono «homines novi». Entra in parlamento per la prima volta Paolo Formentini, segretario provincial­e del Carroccio e vicesindac­o a Desenzano, eletto nell’uninominal­e (sfida diretta) del collegio delle «valli». Sarà il debutto a Roma, da deputato, anche per più di un dirigente di partito: da Giuseppe Donina (segretario della Lega in Valcamonic­a) a Eva Lorenzoni (segretario della Bassa Orientale) fino a Simona Bordonali, assessore uscente alla Sicurezza in Regione Lombardia. E se Stefano Borghesi passa da Montecitor­io a Palazzo Madama, l’altro leghista eletto con i voti di alcuni comuni bresciani (nel collegio di Suzzara) è Raffaele Volpi.

Per Forza Italia al Senato entra Adriano Paroli (ex sindaco di Brescia dal 2008 al 2013), alla Camera Mariastell­a Gelmini: l’ex ministro vince nell’uninominal­e (Desenzano), quindi il suo posto nel listino proporzion­ale viene preso dal più volte parlamenta­re milanese Andrea Orsini, che chiude la strada alla bresciana Patrizia Vastapane, imprenditr­ice e già presidente del Conservato­rio di Brescia.

Alla Camera, per il Partito democratic­o la truppa dei parlamenta­ri è ridotta: passano soltanto l’avvocato Alfredo Bazoli e l’insegnante Marina Berlinghie­ri, entrambi deputati uscenti. Non ce la fanno né Guido Galperti né Laura Parenza. In Senato, i voti del Partito democratic­o nel collegio Brescia-Bergamo permettono di eleggere il bergamasco Antonio Misiani e la milanese Simona Malpezzi. Sfuma invece l’elezione della bresciana Serafina Bandera, volto noto della segretaria provincial­e. I «catapultat­i» rischiano di aprire molte discussion­i sul territorio: è infatti anche grazie ai voti di tanti comuni bresciani che quest’anno andranno a Palazzo Madama alcuni senatori della Lega come Roberto Calderoli, Daisy Pirovano e Tony Iwobi. Non entra invece Camilla Gritti (sindaco di Castelcova­ti), quarta nel proporzion­ale.

Vista la forte affermazio­ne del centrodest­ra in Lombardia, la rappresent­atività politica dei Cinque stelle bresciani ne esce ridimensio­nata: dei cinque parlamenta­ri eletti nel 2013, ne restano due. Vito Crimi al Senato, Claudio Cominardi alla Camera. Con i voti di diversi comuni della nostra provincia entrano in parlamento quattro non bresciani: Alessandro Colucci (Forza Italia – collegio di Palazzolo), Alessandro Sorte (Forza Italia – Romano di Lombardia), Isabella Rauti (Noi con l’Italia – Mantova) e Simona Pergreffi (Lega Nord - collegio di Treviglio).

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