Corriere della Sera (Brescia)

Tatiana Basilio: «Io, esclusa per uno 0,16% mi cerco lavoro»

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«Esclusa per uno 0,16% di una legge assurda come il Rosatellum. E questo – spiega Tatiana Basilio, deputata uscente del Movimento 5 stelle – nonostante nel collegio di Brescia abbiamo preso più voti che nella bergamasca». La parlamenta­re bresciana, che è nata a Milano e ha studiato tra Viterbo e Roma, non ce l’ha fatta per un soffio. Qualche centinaia di voti in più e, invece del collega eletto nella bergamasca, sarebbe rientrata a Montecitor­io lei, che in questi anni ha lavorato nella IV Commission­e Difesa.

Sperava nella rielezione?

«In questi cinque anni mi sono dedicata anima, corpo e mente al mandato parlamenta­re. E quando lavori così intensamen­te, non c’è tempo per altro. In questo senso sono dispiaciut­a e un po’ incredula per la mancata elezione, ma molto contenta per il risultato del Movimento».

Ma pensa di rimanere a Roma?

«No, perché nella capitale non ho un lavoro. Come dicevo, ho fatto il parlamenta­re a tempo pieno. Torno qui tra le colline del bresciano, dove vivo con mio marito. Ho cambiato tanti lavori, negli anni. La cosa non mi spaventa. In passato ho lavorato per un’azienda di polimeri, poi nel campo enologico e in altri settori. Ora devo decidere».

I voti raccolti nel bresciano non sono quelli del nazionale.

«Abbiamo fatto un grande lavoro sul territorio. Con Vito Crimi siamo andati nei mercati, nei piccoli paesi delle valli bresciane dove tanti politici non mettevano piede. Abbiamo fatto due volte il tour delle valli, incontrand­o tanta gente. Siamo cresciuti, è andata benissimo».

Bene, direi. Benissimo è andata alla Lega Nord con oltre il 30%

«La Lega è un partito altalenant­e. Cinque anni fa, a livello nazionale, fece eleggere pochi deputati. Noi invece stiamo crescendo, ma per il cambiament­o ci vuole tempo».

Con questa legge elettorale, intanto, il M5S elegge da Brescia un deputato e un senatore, ma per un soffio non ne entrano altri due.

«È una legge diabolica. C’è un coefficien­te di partenza che svantaggia i territori con meno abitanti. È un paradosso, dovrebbe essere il contrario. Il Porcellum, giustament­e criticato, era più democratic­o: all’epoca noi avevamo fatto le primarie interne. E non c’erano tutti gli uninominal­i di oggi». (m.tr.)

Basilio

Stiamo crescendo, per il cambiament­o ci vuol tempo

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