8 marzo, tante iniziative e aumentano le panchine rosse
«Sotane longhe, servèl curt», «la belèsa de le fomne la dura tre dè» (sottane lunghe cervello corto; la bellezza delle donne dura tre giorni). Detti popolari dei primi del Novecento, raccolti da Costanzo Gatta in «Fomne» (Gam Editrice), presentato ieri sera a palazzo Loggia per l’apertura delle iniziative promosse dalle Pari Opportunità del Comune di Brescia per la Giornata internazionale della donna. La pubblicazione risulta uno spunto di riflessione su conquiste e progressi al femminile in ambito sociale, partendo dall’atteggiamento derisorio e irrispettoso dell’uomo «padrone» d’un tempo e arrivando ai giorni nostri a una affermazione di maggiore autonomia della donna «pur con qualche retaggio di quella cultura che ancor oggi produce tragedie, soprattutto familiari», afferma l’assessore Roberta Morelli, presentando una serie di momenti che si concentrano soprattutto sulla violenza e i maltrattamenti. Momenti che proseguono oggi dalle 16.30 al Mo.Ca con il convegno «Chi è la più bella del reame? La figura femminile nelle fiabe di ieri e di oggi», tra principesse e streghe cattive, donne in difficoltà e donne invidiose chiamate a trasformare il loro sentimento in uno stimolo per migliorarsi. «Inaugureremo anche una serie di panchine rosse (simbolo della lotta alla violenza sulle donne) – spiega ancora Morelli – arrivando ad una ventina distribuite in tutti i quartieri della città, ma grazie al lavoro fatto con le scuole, penso che ad aprile potremo contarne molte di più».
Domani alle 16 sarà posata quella del parco di via Malibran a Fornaci. Sabato quelle al Parco Giffoni del Villaggio Sereno e al parco Parenzo a Chiesanuova. Martedì sarà la volta di quella di S. Polo alla Cascina Riscatto. Tutta al femminile anche la presentazione, domenica pomeriggio al Mo.Ca, del bimestrale «Io, donna, mamma – il femminile di Brescia». Sempre al Mo.Ca, il 27 marzo, Roberto Bianchi presenterà il libro a firma di Carla Boroni «Donne di cuori, donne di picche». Ultimo appuntamento al 9 di aprile in Loggia con la presentazione del progetto didattico del Liceo De Andrè su «La toponomastica al femminile nella città di Brescia». Risultato: «Di 1.756 vie cittadine — precisa Morelli — sono solo 39 quelle intitolate a donne, Sante comprese. Un po’ poco. Ci vorrebbe anche un bel viale alberato dedicato ad una donna».