CINE BUSSOLA
LADY BIRD (durata 95’) Tenera Christine, papà disoccupato e mamma infermiera: si fa chiamare Lady Bird invocando un destino alato e invece è prigioniera della piccola Sacramento, Mid-West della California. Greta Gerwig esorcizza i sogni spezzati della provincia. Cinema indie, sembra di leggere Carver. Saoirse Ronan soavissima.
IL FILO NASCOSTO (durata 130’) Il filo nascosto di P. T. Anderson è il legame miracoloso tra due anime complesse. La ricerca maniacale della perfezione. Nella Londra degli anni Cinquanta lo stilista Reynolds Woodcock incontra Alma, prima cameriera maldestra poi musa e modella. Lei lo vuole amare oltre ogni limite. Daniel Day-Lewis da brivido. Film con sei candidature all’Oscar, ne avrebbe meritate di più.
SCONNESSI (durata 90') Lo scrittore egocentrico riunisce la famiglia allargata per un weekend in montagna, dove non c’è connessione. La compagna (Crescentini) partorisce, arriva la tempesta. Ma si torna a parlare. Bentivoglio tra le nuvole, meglio la tata ucraina Antonia Liskova. Luoghi comuni, le battute di Ricky Memphis e un generico buonismo da cinepanettone.
LA FORMA DELL’ACQUA (durata 123') La love story, negli anni della Guerra fredda, tra una donna delle pulizie muta e vivacissima e un marcantonio anfibio come Il mostro della Laguna nera. Guillermo Del Toro mette insieme, con un gioco di prestigio, un liquido mélo, una spy story e un elogio dei diversi. Sally Hawkins come Amélie. Il film più originale (e poetico) della stagione.
RED SPARROW (durata 140’) Spy story, storia d’amore, malizioso polpettone. Un’arlecchinata di classici. L’odissea di una Mata Hari che da étoile del balletto è costretta dagli eventi a mettersi alla mercé di uno zio spione e diventa Sparrow, specialista in seduzione. Jennifer Lawrence soffre, s’impone, si spoglia.
CINQUANTA SFUMATURE DI ROSSO (durata 120') Anastasia e Christian si sposano, ogni tanto si danno al sadomaso, ma stavolta è lei che guida. In giro c’è ancora lo stalker fiaccotto dei primi due film, 950 milioni di dollari di incasso. Sceneggiatura da orticaria. Dakota Johnson inerte e deliziosa, Jamie Dornan nerd e tardo-muscolato.
QUELLO CHE NON SO DI LEI (durata 110') La scrittrice in crisi Emmanuelle Seigner e il suo doppio, la scrittrice per conto terzi Eva Green. Incontro fatale, con mistero. Dalla sovrapposizione un quasi dramma psicologico al femminile. Il ritorno di Roman Polanski, un maestro anche nell’ora più buia. Dal romanzo di Delphine de Vigan. A CASA TUTTI BENE (durata 105')
Il cinema delle terrazze, dei parenti serpenti, dei pranzi di Natale. Tutti a Ischia per l’anniversario dei nonni. Ma esiste ancora la Famiglia? C’è tempesta, i traghetti non partono più e Muccino fa venire al pettine tutti i nodi. Cast da gran reunion. Gradevole, corale, smilzo. I più bravi sono Tognazzi e Accorsi.
BELLE & SEBASTIEN - AMICI PER SEMPRE (durata 97') Piace ancora la favola candida di Belle & Sebastien, che prende strade pericolose: contro il volere degli adulti, Sébastien lotta per tenere con sé Belle e rimanere a vivere nello chalet. Zucchero, miele e montagne innevate. 2 GRAN FIGLI DI... (durata 125’)
Mamma Glenn Close si sposa e rivela: non è vero che il padre dei suoi figli quarantenni morì in un incidente: è vivo, ma non si sa dove. Ed Helms e Owen Wilson trovano tre strade: J.K. Simmons, il quarterback da Oscar Terry Bradshaw, e Christopher Walken. Si ride, senza guizzi.
PUOI BACIARE LO SPOSO (durata 99') Il punto di partenza sono le unioni civili. Due amici, che vivono felici a Berlino, decidono di sposarsi. In Italia. Sgomento dei genitori, con reazioni diverse. Commedia progressista. Alessandro Genovesi dirige con leggerezza. Abatantuono e Monica Guerritore danno il tocco nobile.
CHIAMAMI COL TUO NOME (durata 132') Il languore della vacanza estiva, l’agitarsi delle emozioni. Luca Guadagnino dal romanzo di André Aciman, con la sceneggiatura di James Ivory e il mondo ideale di Bernardo Bertolucci. L’amore forte come un temporale tra due ragazzi ebrei nel 1983: il dottorando americano Oliver e l’adolescente musicista Elio. Quattro (giuste) candidature all’Oscar.
BLACK PANTHER (durata 135’) Il fumetto Marvel sfonda un tabù: Black Panther è il primo supereroe nero del cinema, re di Wakanda. Il debutto sulla carta risale al 1966, l’esordio al cinema fu in Capitan America: Civil
War. Ryan Coogler sfoglia i DC Comics con ritmo accelerato. Messaggio antirazzista e cast spedito: spicca Lupita Nyong’o.