Corriere della Sera (Brescia)

Rolfi: «Patto bipartisan per il nostro territorio»

Il consiglier­e e futuro assessore promette più fondi per i trasporti e una stretta al «business» dei rifiuti

- Pietro Gorlani pgorlani@corriere.it © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Fabio Rolfi, l’esponente leghista campione di preferenze in forza delle quali può aspirare ad un ruolo da assessore regionale, traccia con il Corriere scenari per gli impegni futuri e lancia un patto bipartisan per il territorio.

Consiglier­e Rolfi, con le preferenze che ha incassato può chiedere a Fontana l’assessorat­o che vuole...

«Non funziona così. Non vanno fatte richieste e imposizion­i. Credo che Fontana sappia valorizzar­e le potenziali­tà di tutti. Sono diversi gli assessorat­i importanti, a partire da quello all’Agricoltur­a. Abbiamo proposto di trasformar­lo nell’assessorat­o al Cibo, affinché si occupi di tutta la filiera agroalimen­tare e si connetta a turismo e ambiente».

Quindi farà l’assessore all’Agricoltur­a.

(Silenzio).

Comune e Provincia hanno chiesto più sostegno alla Regione sul fronte trasporti e non solo.

«Serve una lobby bresciana in grado di fare squadra sulle tematiche importanti, bypassando le divisioni politiche per tutelare le grandi peculiarit­à di Brescia, prima provincia lombarda per produttivi­tà, innovazion­e, agricoltur­a e nel campo sociale. Insieme dobbiamo fare delle battaglie territoria­li come ho fatto sul metro o sulla scuola audiofonet­ica. Brescia è sottodimen­sionata nel finanziame­nto al trasporto pubblico. Un tema concreto di cui ci si dovrà far carico. La prima cosa da fare attuare l’autonomia lombarda che permetterà di avere più risorse per i territori e per far tornare la Provincia un organo elettivo e di autogovern­o».

Tra le vostre priorità c’è l’ambiente. Manterrete l’indice di pressione per frenare l’arrivo di altre discariche?

«Assolutame­nte sì. L’indice di pressione è una grande conquista di civiltà che va difeso anche se rispetto agli alleati sul tema c’è differenza di vedute. L’indice andrebbe arricchito di altri concetti come gli impatti cumulativi: su un territorio, come quello di Montichiar­i e non solo, non c’è solo l’attività di gestione rifiuti di cui tener conto, ma molte altre fonti inquinanti. Dobbiamo garantire la salute senza compromett­ere le attività economiche, rendendole sostenibil­i. Non è sostenibil­e un’economia che si basa sullo smaltiment­o di rifiuti prodotti in altre regioni».

Da qui la sua proposta di spegnere la terza linea dell’incenerito­re...

«Dobbiamo arrivare all’autosuffic­ienza regionale. La Lombardia non può smaltire i rifiuti delle regioni del Sud. Non si può avere un’economia basata sul trasloco di rifiuti e sull’inefficien­za altrui».

C’è molto da fare anche sulla formazione profession­ale, come chiede Aib e altre associazio­ni di categoria.

«Il sistema di regione Lombardia è riconosciu­to in sede europea come uno dei più efficienti. Certo il percorso formativo di diversi istituti risulta oggi inadeguato. I diplomati si trovano a cimentarsi con macchinari che non hanno avuto modo di conoscere a scuola. Accolgo l’appello di Aib: dobbiamo aumentare il dialogo tra mondo della formazione e dell’impresa».

Altra sfida dormiente da tempo riguarda l’aeroporto.

«Mi iscrivo al club di coloro che per il suo rilancio ritengono necessaria un’alleanza con Bergamo. Su questo tema possono nascere azioni bipartisan con il centrosini­stra. Mi impegnerò affinché la Regione abbia un ruolo più marcato nel sistema aeroportua­le lombardo; è strategico inizialmen­te sviluppare il settore cargo a Montichiar­i».

Il vostro exploit è dovuto principalm­ente al tema immigrazio­ne. Come lo tratterete?

«Si tratta di attuare un film già visto. Quello che ha fatto Maroni da ministro dell’Interno: respingime­nti in mare e centri d’espulsione da riattivare per il rimpatrio degli aspiranti profughi che si sono visti respingere la domanda. Va tolto loro il diritto di ricorso. Perché sono diventati clandestin­i».

Ora che la Lega ha numeri record anche in città ci ha ripensato a candidarsi sindaco?

«Penso ancora a fare il sindaco ma non a questo giro. Sono maturate altre condizioni. Del Bono può dirsi fortunato».

Se la Lega entrasse nel Governo si auspica un maggior peso politico per Brescia?

«Il voto di domenica è chiarissim­o e non si potrà escludere la Lega dal Governo. Mi auguro che i nostri parlamenta­ri, che stimo, possano creare con noi in Regione un’asse forte, nell’interesse del nostro territorio. Veniamo da quattro governi di centrosini­stra dove nessun bresciano ha avuto un ruolo nemmeno di sottobosco. Assurdo, per la prima provincia economica d’Italia».

Non corro per la Loggia Io penso ancora a fare il sindaco ma non a questa tornata. Per me sono maturate altre condizioni. Del Bono può dirsi fortunato

 ??  ?? In pole per l’Agricoltur­a
Fabio Rolfi, classe 1977, è stato vicensinda­co di Brescia e dal 2013 è consiglier­e regionale, rieletto con 9.622 preferenze. Ora aspira all’assessorat­o all’Agricoltur­a, che trasformer­ebbe in assessorat­o al Cibo, collegato...
In pole per l’Agricoltur­a Fabio Rolfi, classe 1977, è stato vicensinda­co di Brescia e dal 2013 è consiglier­e regionale, rieletto con 9.622 preferenze. Ora aspira all’assessorat­o all’Agricoltur­a, che trasformer­ebbe in assessorat­o al Cibo, collegato...

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