La fotografia abbatte le frontiere
Omaggi, incontri, mostre: al via Mia Photo Fair, edizione ancora più internazionale
Nel campo della fotografia l’Italia è ancora giovane: all’estero si parlava di collezionismo già negli anni 70, qui era ancora fantascienza. Un ruolo importante nella formazione del pubblico e nella divulgazione della fotografia come espressione d’arte è svolto da Mia Photo Fair, che l’anno scorso ha richiamato 25 mila persone: una mostra che punta sulla qualità, sul rigore delle scelte e sullo scouting.
La manifestazione, ideata e diretta da Fabio e Lorenza Castelli, torna con l’ottava edizione a The Mall, in piazza Lina Bo Bardi: vernice ad inviti oggi dalle 18, apertura da domani a lunedì 12. Presenti 130 stand, 90 le gallerie di cui 37 da Paesi stranieri. La novità del 2018 infatti è l’apertura sempre più internazionale del panorama di autori ed espositori, con focus su Ungheria, Baleari, Cuba e Africa: l’affiche coloratissima che tappezza la città riproduce un’opera del sudafricano Siwa Mgoboza. Nel frattempo si fidelizzano i sostenitori (Bnl, Lavazza ed Eberhard) che organizzano mostre e concorsi: grazie al premio «Archivi Aperti», a cura di Eberhard con «IoDonna» del «Corriere della Sera», sarà tutelato l’archivio della straordinaria reporter Carla Cerati, tra impegno civile e documento sociale, conservato al Castello Sforzesco.
Sempre in cerca di novità e proposte inedite, Mia accosta ai giovani esordienti la genialità riconosciuta dei maestri dell’obiettivo: tra gli italiani Ghirri, Jodice, Giacomelli, Basilico, Scianna, Graziella Vigo, tra gli stranieri Man Ray, Berenice Abbot, Frank, Salgado, McCurry. Da osservare anche, nel mare magnum, gli scatti di Jacopo Di Cera sul terremoto ad Amatrice, i soggetti «pittorici» dell’olandese Caspar Faassen, i macrofiori di Edoardo Romagnoli, le foto tridimensionali dei belgi Byrne, Willeit e Leblon, il progetto «Joie de vivre» di Letizia Carriello. Ricco il calendario di incontri, che approfondisce i temi di settore a 360 gradi, e interessanti alcuni eventi off, come i lavori inediti di Paolo Ventura all’Armani Silos o le architetture di Luca Gilli al Museo Diocesano.