Rifiuti, 105 chili in meno a cittadino
La raccolta differenziata è arrivata al 62%. Obiettivo del sindaco: riciclare tutto
In meno di due anni la raccolta differenziata è passata dal 37 al 62%. Plastica quasi raddoppiata (+79%), duemila tonnellate di carta in più rispetto al 2016, vetro in crescita così come legno e ingombranti. E poi, un salto in avanti importante dell’organico (+45%) e il calo dei rifiuti complessivi: in un anno sono diminuiti di 21 mila tonnellate. L’obiettivo del Comune è di aumentare il riciclo: la differenziata per fine anno potrebbe arrivare al 70 per cento.
È la forza dei numeri, quella di cui parla Emilio Del Bono. «In meno di due anni la raccolta differenziata è passata dal 37 al 62%. E questo — dice il sindaco di Brescia — dimostra la bontà delle nostre scelte».
Plastica quasi raddoppiata (+79%), duemila tonnellate di carta in più rispetto al 2016, vetro in crescita così come legno e ingombranti. E poi, un salto in avanti importante dell’organico (+45%) che consente risparmi per la collettività, visto che sono più di quattromila le tonnellate che non finiscono più nell’inceneritore, ma vengono recuperate per fare concimi o metano. E poi c’è l’altro risultato di peso, quello del calo dei rifiuti complessivi: «Erano troppi — ammette l’assessore all’Ambiente Gianluigi Fondra — ma in un anno sono diminuiti di 21 mila tonnellate».
Dati che confermano che il sistema misto sta dando risultati: da una parte la «maturità» dei bresciani, come l’ha definita il sindaco, dall’altra la scelta di abbandonare i cassonetti aperti. Un passaggio obbligato (dalla legge e dall’Europa), che ha permesso di costruire un percorso virtuoso sulla differenziazione dei rifiuti che oggi sono in calo.
Rispetto al 2016, ogni cittadino bresciano ha prodotto in media 105 chilogrammi di rifiuti in meno.
«Un buon risultato in tempi ridotti – dice Fondra – segno che si è riciclato di più». E se a fine dicembre il dato complessivo della città si assestava al 62%, entro fine 2018 la Leonessa potrebbe arrivare al 65-70%. Sono le previsioni della giunta, che ha visto crescere progressivamente gli indici di rifiuti differenziati nei quartieri dove la raccolta è iniziata per prima. Il tempo, insomma, non farà che consolidare i numeri.
L’impurità dell’organico oscilla tra il 6,4% e il 9,6%, ma il centro storico fa anche meglio (4,2%), segno che l’informazione corretta e il sistema a calotta stanno funzionando. La Loggia – tramite A2A – punta a investire sempre più sul fronte dell’economia circolare. Il futuro, che è già qui, per Del Bono è rappresentato dagli impianti per il trattamento e il riciclo dei rifiuti. E A2A, nel suo piano industriale, ha previsto investimenti proprio in questa direzione. «La logica – dice il sindaco – è portare tutto a riciclo, riducendo il più possibile l’incenerimento».
A Castenedolo, ad esempio, lavora a pieno ritmo la piattaforma per il recupero della plastica, di proprietà di A2A. Ma c’è anche l’impianto di Asti, dove la multiutility tratta ogni anno 8.586 tonnellate di bottiglie e lattine. Con il valore aggiunto – ed è bene ricordarlo al consumatore – che il vetro, a differenza della plastica, si ricicla in maniera quasi completa. Tradotto, la bottiglietta di vetro torna vetro, quella di plastica diventa un innaffiatoio. Tra Rodengo Saiano e Bedizzole, per restare nel bresciano, ci sono due impianti per la valorizzazione del verde: in totale, trattano quasi 17 mila tonnellate di erba e sfalci.
Insomma, gli ingranaggi dell’economia circolare si sono messi in moto. Esempio concreto di sostenibilità in un mondo che di rifiuti ne produce quotidianamente: 570 chilogrammi pro-capite, in un anno, a Brescia. Come tutte le novità, non sono mancati alcuni inconvenienti fisiologici (abbandoni e incagli delle calotte). E le multe, 111 ai non residenti e 1.310 a chi vive in città.
I pendolari del sacchetto, che arrivavano a Brescia e qui abbandonavano i rifiuti, sono un fenomeno in declino, come indica la riduzione delle sanzioni. L’altro risultato? La Tari. «È tra le dieci più basse d’Italia» ricorda Del Bono. E nelle previsioni del 2018 dovrebbe calare di uno per cento. Tuttavia, quel 62% di differenziata è più importante. Conta più del portafogli.