Donne in corteo Diritti alle bimbe
Ieri, festa della donna, diverse attiviste vicine al Collettivo «Studenti in lotta» hanno indetto uno sciopero contro la «violenza maschile in tutte le sue forme». Domenica sarà, invece, Alfianello, il primo comune ad aderire alla Carta dei diritti della bambina.
Alfianello darà l’esempio. Primo fra tutti i Comuni della Provincia, domenica aderirà alla «Carta dei Diritti della Bambina». Ad aver invitato il sindaco Matteo Zani a sottoscrivere questo nobile documento sono 60 efficienti signore della città e della provincia. Anche loro fra le prime in Italia a volere, sostenere e divulgare un progetto a favore dell’infanzia.
Una tantum l’insistere nell’elogiare chi per primo taglia traguardi non guasta. Soprattutto se la competizione è nobile e la vittoria è di tutti.Le nostre 60 campionesse fanno parte della Fidapa (l’acronimo sta per Federazione italiana donne arti professioni affari) benemerita associazione apolitica. Quella di Brescia è una delle 300 sezioni italiane raggruppate in 7 distretti. A presiederla è Rosaria Avisani, donna molto dinamica. Undici mila sono le socie sparse nel mondo con identiche finalità. La carta dei diritti della bambina — l’esperienza dimostra che sono più a rischio rispetto ai maschietti — prende le mosse da una serie di pronunciamenti, convenzioni e risoluzioni mondiali. Alcuni risalgono agli anni ’80. Da allora di acqua ne è passata sotto i ponti e poco è stato fatto in concreto.
Nel 2017 le donne Fidapa si sono impegnate per mettere sulla carta i propositi. La delegazione bresciana è stata fra le prime a darsi da fare. La Carta è un documento di rilevanza giuridica, non avente ancora efficacia normativa. Rosaria Avisani, ci mostra il documento che oggi gira per tutta Italia. In sintesi mira ad educare alla parità, a contrastare la violenza nei confronti delle donne sin da piccole, abbattere il muro delle discriminazioni cercando di attribuire alla bambina sin dalla nascita le stesse opportunità dei maschi, celebrare la bellezza della diversità fra il genere maschile e femminile.
Dopodomani ad Alfianello bambini e bambine leggeranno per gli invitati alla cerimonia i nove semplici articoli dei «diritti».
Non ci sarebbe bisogno di una carta se solo si seguisse il Vangelo o si volesse dar ascolto alla coscienza prima ancora delle leggi. Visti i risultati sia la benvenuta ed abbia successo questa iniziativa che trova Brescia nelle prime posizioni. Ora sono alla stretta finale. Hanno diviso la provincia in sezioni ed ognuna s’ è impegnata nel contattare un certo numero di sindaci. Sperano che ogni Comune sottoscriva il documento. C’è da augurarsi che trovino porte aperte e primi cittadini aperti, veloci e non tiratardi.