Tenta furto di materiale in azienda dove lavorava Condannato a sei mesi
L’avevano beccato lo scorso maggio praticamente con le mani nel sacco. Anzi, tra il materiale stipato nel magazzino (rubinetti in ottone) e pronto alla vendita. Non di certo destinato al cassone di quella jeep guidata da un complice che approfittò dell’ingresso di un corriere per varcare i cancelli aziendali. Lui ci aveva lavorato, in quella nota ditta di Villa Carcina che produceva rubinetterie, in liquidazione dal marzo 2016 a causa di una grave restrizione del mercato. Al termine del processo in primo grado, che si è celebrato in abbreviato condizionato non solo all’acquisizione di alcuni documenti ma anche all’escussione indispensabile per il giudice Giulia Costantino del liquidatore Marco Sestagalli in rappresentanza della parte offesa, l’ex dipendente «infedele» è stato condannato a sei mesi e dieci giorni, oltre che al risarcimento dei danni in favore dell’azienda da determinare in sede civile con provvisionale immediatamente eseguibile di mille euro. E, come chiesto dalla difesa in subordine all’assoluzione, il reato derubricato in tentato furto. Il pm Rossana Rossetti aveva chiesto dieci mesi. In aula il liquidatore confermò di non aver mai autorizzato l’accesso ai magazzini dell’azienda né tantomeno la distrazione del materiale. (m.rod.)