Cape, l’anno scorso 1,8 milioni agli edili
Il bilancio dell’ente bilaterale. Gli obiettivi: «Continuare a fare welfare e contrastare l’illegalità»
La Cassa assistenziale paritetica edile (Cape) chiude il bilancio 2017 con 1,8 milioni di euro erogati a lavoratori e imprenditori edili, un monte ore salari in risalita da due anni e rilancia. Con più di un obiettivo.
Il primo è quello di ricordare la lunga storia che l’ente bilaterale ha alle spalle: «La Cape è infatti attiva in provincia di Brescia da settanta anni — ha ricordato il presidente Fabio Rizzinelli — con una precisa missione: quella di fare welfare» fornendo prestazioni ai dipendenti delle imprese edili e alle loro famiglie che vanno dal pagamento delle tredicesime e delle ferie, dall’aver mandato in vacanza oltre 32 mila ragazzi alle prestazioni sanitarie come le visite oculistiche o le cure dentistiche. Con una media che si aggira attorno ai 1.800 euro per lavoratore. Una mutualità diffusa che il neo segretario degli edili della Cisl, Sara Piazza, considera da «consolidare e diffondere a tutti i lavoratori» e che per Rizzinelli è «un modello ma allo stesso tempo un’esigenza per una tipologia di lavoro come quello nell’edilizia». A ricordarlo una campagna di comunicazione imperniata graficamente su un casco rivestito da un giornale: «Un messaggio che mette in risalto l’importanza che ha la sicurezza di quei 16 mila dipendenti che lavorano nelle attuali 2.700 imprese edili bresciane e per i quali puntiamo ad una formazione costante e continua fornita dal sistema edile bresciano — ha ricordato Rizzinelli. Allo steso tempo si vuole richiamare la tradizione di quando i muratori si coprivano il capo con la “barchetta” fatta con i fogli di giornale».
Ma l’obiettivo della nuova comunicazione dell’ente paritetico non è rivolto esclusivamente a lavoratori e imprenditori edili. «La prossima settimana sarà operativa “Check” — ha dichiarato Rizzinelli — la piattaforma dedicata ad una platea più vasta come quella dei professionisti del settore: architetti, ingegneri e geometri ma anche per i cittadini. Lo scopo è quello di poter monitorare l’andamento dei cantieri in modo trasparente fornendo tutta quella serie di informazioni necessarie a tutelare i committenti con semplicità e trasparenza».
E tra gli obiettivi della Cape c’è anche il rilancio di quel protocollo sulla legalità siglato lo scorso anno con il Comune di Brescia e più recentemente con la Provincia per «estenderlo a tutti i comuni bresciani — ha sottolineato il vice presidente della Cape, Roberto Bocchio — Uno degli strumenti più efficaci che l’ente paritetico ha messo in campo, primo in Italia, per combattere la concorrenza sleale tra imprese» e «mettere fuori dal mercato chi non rispetta le regole tutelando allo stesso tempo le imprese iscritte alla cassa assistenziale» gli ha fatto eco il collega degli edili della Cgil, Angelo Ardesi.