Al via oggi il festival Fog Performing Arts omaggio alla nebbia
Ad annunciare la primavera ci pensa Fog Triennale Milano Performing Arts, il nuovissimo festival che fiorisce, da stasera fino al 5 giugno (info sul sito triennale.org/teatro), ramificandosi dal cuore pulsante del Palazzo dell’Arte fino al Parco Lambro e alla periferia, in un rapporto stretto con la natura (tema portante della prossima edizione della Triennale) e con lo spazio urbano. «Il titolo Fog», dice il curatore artistico Umberto Angelini, «è un omaggio alla nebbia milanese, ma anche a quella dimensione sospesa in cui i sensi si espandono e tendono al rischio, alla scoperta percettiva. È la vocazione del festival che, non solo ospita, ma produce spettacoli a livello internazionale, in dialogo con istituzioni straniere». Tra le produzioni del 2018, i Motus ( foto) si affiancheranno agli attori del LaMaMa di New York, e il collettivo Strasse proseguirà la sua ricerca nello spazio urbano. «Il festival è un progetto multidisciplinare pilota che punta sulla pluralità dei linguaggi e si pone in rete con altri partner del sistema cittadino», spiega Angelini. Rapporto con il corpo, nuove tecnologie, realtà musicali indipendenti. Nomi di spicco della scena internazionale, dal coreografo francese Olivier Dubois a Romeo Castellucci, Virgilio Sieni, gli mk di Michele di Stefano, il musicista-performer amato da Marina Abramovic Nico Vascellari, Philippe Quesne, il Nature Theater di Oklahoma, ensemble teatrale newyorchese al lavoro con EnKnap Group, la principale compagnia di danza slovena. Il festival mira a intercettare autori emergenti individuati grazie alla stretta collaborazione con la coreografa Ariella Vidach che supervisiona una serata a tema, mentre giovanissimi performer improvviseranno al parco Sempione.